Il Palio del Niballo di Faenza

OLYMPUS DIGITAL CAMERALa quarta domenica di giugno per i romagnoli è una data importante. A Faenza, cittadina storica della provincia di Ravenna, situata sulla via Emilia, fra Imola e Forlì, si celebra una festa chiamata palio del Niballo. Una rievocazione storica che ricorda le più antiche giostre medioevali e che coinvolge da vicino i cinque rioni con cui è suddivisa la città. La festa venne iniziata a partire dal 1959 ed è preceduta da una gara di musicanti e sbandieratori. A iniziare è quindi il torneo dei musici e degli alfieri sbandieranti. Seguono poi altre interessanti manifestazioni come il giuramento dei cavalieri, a cui prendono parte cavalieri famosi e volti noti, la gara delle bandiere e il corteo storico. I vincitori delle varie gare vengono premiati ufficialmente. La sera è illuminata da fiaccole, allietata da musica e spettacoli. Molte sono le attività conviviali organizzate e le cene nelle taverne di stile medioevale. La festa si svolge nelle due piazze principali ossia piazza della libertà e piazza del popolo.

Della cittadina ci colpiscono le chiese come quelle di san Rocco, di San Vitale, la torre dell’orologio, il teatro del 700, i vari palazzi con gli stemmi della famiglie nobili come palazzo Zanelli, palazzo Tadolini che ospita il museo del Risorgimento, palazzo Zucchini, le ville come villa Pasi, villa Conti, villa Rossi, villa Fermiani che contiene una raccolta di ceramiche, i musei come quello dell’età neoclassica, e il museo internazionale della ceramica, la pinacoteca comunale che raccoglie opere provenienti da collezioni private di grandi autori come De Chirico e Morandi.

In particolare il museo della ceramica descrive tutto il percorso nel tempo della lavorazione della ceramica. Si parte dalla opere precolombiane, preistoriche, romane, del medio e dell’estremo oriente, delle regioni italiane, del periodo contemporaneo. All’interno si trova anche un presepe dell’800 monumentale situato in una sala apposita. Nel museo si trovano opere di Burri, Matisse, Picasso.

 

 

Ester Eroli

 

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