Palmanova: la città stellare

Palmanova la città stellareNominata monumento nazionale nel 1960 con decreto del Presidente della Repubblica , Palmanova è un fenomeno architettonico che non ha altri riscontri nel mondo. Caratterizzata da una pianta stellare a nove punte, la città gode di una struttura urbanistica assai originale e particolare.

Fu edificata dalla Repubblica Veneziana nel 1593 con chiari intenti strategici difensivi, per creare un avamposto inespugnabile nei confronti delle mire espansionistiche austriache e anche ottomane. Il generale Giulio Savorgnan esperto di fortificazioni militari, lo edificò dopo aver studiato le fortezze più note del tempo, ispirandosi, per di più, alle esperienze belliche di Giulio Cesare. Circondò infatti le spessissime mura della città di cortine, baluardi, false braghe, fossati e di una doppia cinta di mura fornite di un gran numero di bastioni, la cui lunghezza dei lati fu stabilita in base alla gittata dei cannoni del tempo. Per oltre due secoli Palmanova, risultò un baluardo inespugnabile ma, laddove non poterono le armi, poté la furbizia, fu violata, infatti, con l’inganno da un ufficiale austriaco nel 1797. Da quella data la città ha subito diversi passaggi di consegna e peripezie: francesi, austriaci, prussiani, sloveni e naturalmente italiani se la sono contesa , presa e ripresa. Durante la prima guerra mondiale , in particolare, immediatamente dopo la disfatta di Caporetto, fu data alle fiamme per non lasciarla efficiente per l’esercito austriaco; durante la seconda guerra mondiale, invece, rischiò addirittura di essere completamente demolita dall’esercito tedesco in ritirata.


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L’accesso alla città è reso possibile da tre porte monumentali, le cui direttrici conducono al suo centro geometrico , costituito da una piazza perfettamente esagonale su cui troneggia l’elegante Cattedrale, una chiesa di chiaro stile rinascimentale.

Il maltrattamento e l’ammirazione a seconda della bellezzaPalmanova la città stellare5Palmanova la città stellare6

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Di notevole interesse ingegneristico l’acquedotto veneziano di chiara ispirazione romana.

Un complesso architettonico di tali dimensioni strutturali e artistiche meriterebbe, però, una cura migliore dell’attuale. Il suo aspetto manutentorio , lascia, purtroppo, molto a desiderare. Diversi edifici e palazzi all’interno delle mura e alcuni tratti di quest’ultime   necessitano d’interventi radicali così come i fossati e i bastioni, ormai preda del degrado e delle erbacce. L’amministrazione comunale sottolinea l’urgenza degli interventi ma, nel contempo, denuncia un tragico vuoto di cassa … Chi se ne deve occupare allora? E’ o no un monumento nazionale? Un patrimonio unico al mondo nel suo genere? Possibile che non si possano trovare risorse per far si che la città fatta a stella non diventi una stella cadente? … Spero solo di aver tirato un sasso nello stagno e che col tempo non diventi un misero ghiaino gettato nella laguna di Grado!

 

Adriano Zara

 

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