Pausa

Siamo sempre preoccupati in ansia per il trascorrere del tempo. In certi contesti sappiamo che il tempo stringe e cerchiamo di affrettarci. Per i viaggi, per il lavoro cerchiamo di affrettarci, di fare tutto velocemente. Vogliamo visitare più paesi possibili, vogliamo concludere dei lavori prima del declino. Tutto avviene in fretta, con frenetica attività. Stabiliamo con precisione maniacale le tappe del nostro percorso. Abbiamo paura di una precoce dipartita. I nostri programmi sono serrati, concordati, pianificati nel dettaglio. Pedaliamo dalla mattina alla sera tra i vari impegni. Vogliamo decollare, per lo meno farcela e allora sacrifichiamo pure il tempo libero. Vogliamo risolvere tutto in tempi brevi, senza divagazioni. Non ci dedichiamo agli altri, solo a terminare i nostri progetti e se gli altri ci sono da ostacolo li scavalchiamo. Vogliamo fare quante più esperienze possibili, dimenticando amici, parenti. Ci siamo solo noi  e i nostri ambiziosi progetti. Tutti cadiamo nella rete della corsa frenetica, persino il natale è una corsa al regalo, al divertimento a ogni costo. Vogliamo una vita splendida, un futuro luminoso  e lavoriamo notte e giorno a testa china per questo. Non ci concediamo un momento di riposo, un permesso premio. Per noi funziona solo l’attività incessante. Non ci accorgiamo che l’accumulo di stress procura insonnia, disturbi fisici, vistosi problemi allo stomaco.

Non capiamo che ogni tanto ci vuole una pausa. Ci dobbiamo concedere una pausa per raccogliere le idee, per ritemprarsi, per non dubitare della nostra mente, per concedersi un momento di riposo sereno, per divenire più cauti e meno audaci.

Ci accorgiamo che dopo una pausa siamo in grado di riprendere con maggior lena, con più originalità e concentrazione.

 

Ester Eroli

 

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