Penna

Molte sono le persone che scrivono, per hobby, per diletto, per professione, per distrazione, per passione, per pura fantasia, per volontà di avventura e affabulazione. La scrittura prende la mano, guida verso territorio oscuri  e lontani, in modo ingenuo, onesto altre volte fazioso. La scrittura diventa uno strumento importante. Spesso rappresenta uno sfogo personale di un cuore stanco, un modo indiretto per difendersi, per lanciare messaggi, per riprendersi.

Per certi versi la scrittura è un modo per uscire dal tunnel della depressione, per esprimere giudizi, per lanciarsi in imprese personali ardite. La scrittura non è autocompiacimento, un modo per arrivare al successo, un modo per mettersi al riparo, un divertimento leggero, un modo per crogiolarsi al sole delle idee.

La penna in verità può essere una alleata perfetta per denunciare indirettamente misfatti, per raggiungere menti meschine educandole alla riflessione, una forma di riscatto.

Spesso attraverso la scrittura si divulgano storie e notizie quasi per vendetta, per screditare senza fare nomi chi ci ha fatto mangiare fiele. Con la penna si raccontano soprusi, discriminazioni, lotte di potere, perversioni. Si raccontano i tanti bocconi amari mandati giù  e rendere partecipi gli altri fa sentire meno soli.

Si tratta sempre di un invito alla riflessione su temi scottanti di grande attualità. Chi sa scrivere non può restare con le mani in mano davanti ad alcuni scempi che avvengono a livello sociale. Si può e si deve intervenire per persuadere, educare al rispetto, alla riflessione.

 

Ester Eroli

 

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