Perché

PerchéAbbiamo sempre pensato che un compagno sia necessario per riempire il vuoto nella vita di una donna. Per logica una donna si sente sicura grazie alla affettuosa attenzione di un uomo, tenero e affettuoso. Le donne sposate sono laboriose, disciplinate, autonome, creative, razionali meno inclini alla pura vanità. Ogni donna accoglie con tenacia e passione l’uomo destinato a lei, specie se è mite e gentile, sorridente e dolce. Già con la frequentazione ci si rende conto che gli uomini non sono tanto mansueti nonostante l’apparenza. Spesso si instaura un rapporto distorto, misterioso  che a tratti  appare infelice e crudele. Addentrandoci nella conoscenza aumenta la confidenza e la fiducia e la crudeltà. Infatti gli uomini cominciano a mostrare un eccessivo interesse per il corpo che pretendono perfetto e cominciato a fare domande indiscrete tutte comincianti con perché: perché indossi i pantaloni larghi che ti stanno male, perché hai le mani bagnate dopo la doccia, perché hai gli occhi troppo grandi, perché cammini lentamente, perché indossi maglioni troppo larghi, perché porti i capelli corti, le scarpe basse, perché porti i calzettoni di cotone e via dicendo. Domande subdole, insistenti, fuori luogo, scomode che mettono a tacere la stessa intelligenza. Senza un particolare motivo domandano perché non indossiamo la minigonna, perché abbiamo un neo sul viso o una leggera peluria bionda sul volto, perché portiamo il pigiama. Vorremo replicare che per ogni perché c’è ovviamente una spiegazione. Indossiamo il pigiama perché siamo freddolose e via dicendo. Invece non si risponde nulla lasciando tutto in sospeso. Spesso basta poco per indurli a fare un mucchio di domande importune. Allora si sente l’esigenza di un chirurgo plastico o di un posto dove poter stare un po’ sole. Le domande diventano sempre più incalzanti, pressanti, sostanziose, invadenti, indecenti. Chiedono perché si portano mutande bianche invece che nere. A un certo punto sembrano non approvare niente della persona messa sotto i riflettori, allora la domanda sorge spontanea: perché si sono avvicinati a quella donna se non è di loro gradimento? Perché vogliono plasmarla a immagine dell’idea di donna che hanno in testa?. Intanto la donna in questione si guarda allo specchio con aria smarrita piena di complessi, scocciata, si sente spelacchiata come un aiuola . Trafelata corre a comprarsi biancheria nera. Intanto sente che nessuno si occupa di lei come persona. Si sente improvvisamente vecchia. Aspira ad essere come un attrice, vorrebbe assecondare le esigenze altrui. Poi in una fase successiva anela a liberarsi di quel peso, di quella schiavitù. Il colmo viene raggiunto quando in una gita in alta montagna si chiede a una donna perché non ha indossato i tacchi alti. Sono domande che ovviamente non meritano una risposta esauriente ma che dimostrano il grado di futilità che ha raggiunto la relazione uomo-donna.

 

Ester Eroli

 

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