Prediletto

La nostra epoca si dichiara democratica, emancipata, campione del buon vivere civile, per certi versi rivoluzionaria, dotata di una mentalità moderna, stimolante. In verità ci rendiamo conto che per certi versi è ancora ottusa, poco evoluta e si comporta come vecchie civiltà del passato. Se la conosciamo a fondo scopriamo le lacune, le magagne fastidiose, i difetti nascosti che pesano sotto il belletto. Anche nella nostra epoca si sottolineano le divisioni in classi che compaiono in ogni campo e che condizionano lo stesso sviluppo urbanistico di città e territori.

Tutti i comuni infatti sembrano prediligere il centro cittadino che curano fino allo stremo, mentre le periferie hanno uno sviluppo lento e ritardato. Tutto avviene nelle città secondo copione: periferie squallide, sul lastrico, malsane con strade maledette ricche di buche, senza mezzi pubblici, mal collegate, piene di rifiuti , con poca illuminazione e poche luminarie anche a natale, con abitazioni popolari, che si contrappongono a un centro cittadino ricco di negozi eleganti che espongono merce rara, di posti auto, di antiquari, di internet point, di bar di lusso dove ricchi spensierati e presuntuosi guardano passare la gente comune e hanno l’ardire di snobbarla. Da sempre il centro viene custodito, pulito, prediletto, abbellito. Esso ha in dotazione le cose migliori. Anche in piena pandemia i negozi esponevano ogni sorta di ben di Dio e le boutique esponevano abiti da sogno per le feste natalizie come niente fosse. Abiti che costavano lo stipendio di un dipendente. Nei locali si potevano ammirare ugualmente donne sole o accompagnate vestite di tutto punto come per un ricevimento. In piena pandemia nei centri storici tutto stava al suo posto. Tutte le amministrazioni comunali incoraggiano lo sviluppo del centro che è il biglietto da visita del luogo. Le periferie vengono trascurate, gli abitanti possono morire di inedia, tanto sono cittadini inferiori per ceto, in certi casi non per cultura. Le periferie sono costrette a penare per avere un autobus in più, una palestra, un centro sportivo. Anzi la bruttezza di certe periferie offende la vista dei più che viene disturbata.

Dato che il centro è quello prediletto la gente di periferia ha sempre nostalgia di esso.

 

Ester Eroli

 

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