Proteste e manifestazioni

Proteste e manifestazioniNegli ultimi tempi sono aumentate, specie nelle grandi città e metropoli, le manifestazioni in conseguenza dell’aumento dei disagi sociali. La maggior parte delle manifestazioni si svolge nei centri storici, nel cuore nevralgico delle città. Strade, piazze, vicoli vengono riempite da migliaia di persone che protestano pacificamente. Il lavoro precario, il problema dei disabili, dei mezzi pubblici generano cortei di persone preoccupate. I cortei sono organizzati al meglio, curati nei particolari grazie anche alla diffusione nella rete e nei giornali. Niente è approssimativo, lasciato al caso. Cortei straripanti di gente giungono nelle città con pullman e striscioni. Alcuni cortei sono accompagnati da danza, musiche e bandiere colorate. Il comizio finale dei sindacati affronta sempre temi scottanti. Nelle città si crea il caos, nel trambusto generale i mezzi pubblici vengono deviati. La sensazione forte è quella di trovarsi in presenza di una moderna Babilonia. A rimetterci quasi sempre è la povera gente, che arriva tardi a casa dopo una giornata di lavoro. I tassisti sono costretti a fare delle strade alternative, i negozianti sono costretti ad abbassare le saracinesche, con conseguente perdita di guadagni. Quando poi alcuni cortei danno vita a scontri la situazione precipita. Ci vogliono giorni prima di risistemare una città messa a ferro e fuoco. La scossa che il corteo voleva produrre talvolta non arriva alle istituzioni che restano silenti, chiuse nei loro appartamenti. Durante il corteo gli autisti delle auto blu continuano a sfrecciare indisturbati. Il successo di un corteo con il passare dei giorni sbiadisce sullo sfondo. I passi avanti sono impercettibili. Si può sputare sangue ma qualsiasi questione resta quasi sempre immutata. Le persone che contano continuano la loro vita come se non fosse accaduto nulla. Il corteo non tocca il loro mondo. Si può fare a meno di una manifestazione, basta volare altrove. La vittoria è una luce inesistente. Le situazioni non si sbloccano, per lavoro si continua ad andare all’estero. I problemi restano sul tappeto irrisolti. Non avvengono sorprese, miracoli. L’azione concreta non porta frutti. Alcuni cortei addirittura vedono la partecipazione di poche persone, vedono i sindacati assenti, la mancanza di concentrazione. Alcune manifestazioni vengono chiuse in fretta, disperse rapidamente. Molti venuti al corteo ne approfittano per visitare la città che ospita la manifestazione. Si organizzano cene al ristorante, foto di gruppo come se fosse un viaggio di piacere, una gita. Le questioni troppo morali non vengono affrontate, anzi si sporca la città lasciando cumuli di spazzatura. Il sistema moderno ha creato la fabbrica delle manifestazioni, che si dovrebbero fare ma solo per rendere la vita dei potenti, almeno per un giorno, insopportabile. Invece l’approccio è sempre lo stesso: disagi per la gente comune, per chi va all’ospedale, dal medico, in ufficio, a fare la spesa. Sembra che la gente vi provi gusto a fare del male ai propri simili.

 

Ester Eroli

 

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