Ragioni estetiche

Ragioni esteticheSpesso si lavora in ambienti particolari dove conta soprattutto l’apparire e non l’essere. Si è costretti a condividere l’ambiente di lavoro con persone che dedicano una cura meticolosa al proprio aspetto, che ricorrono ad ogni mezzo pur di sembrare perfetti, di apparire impeccabili. Le donne sono sempre profumate, ricoperte di pizzi e merletti, di veli, gli uomini, specie dirigenti, indossano cravatte firmate e camicie di seta. Tutti si impegnano e cercano di mostrarsi in forma, con un aspetto rassicurante. Le persone che svolgono un lavoro a contatto con il pubblico, in un ambiente affollato mostrano di avere più attenzione per il proprio aspetto, hanno paura di fare brutta figura . Le donne sono le più agguerrite ma anche i maschi non disdegnano la cura del corpo. Si spendono soldi per poter essere appariscenti, si perde tempo . Il culto dell’estetica diventa una ossessione che imbriglia tutte le forze. Si va sempre alla ricerca dell’approvazione degli altri. Le persone che si presentano in modo disarmante al naturale, con abiti semplici, severi, con borse vecchio stile, vengono guardati con aria divertita, con sguardi francamente ironici, con occhi ostili, accolti con risatine convulse . Ci sono persone che pur provenendo da ambienti perbene, benestanti amano la semplicità, che invece subisce attacchi da ogni parte. Le persone si intimidiscono, si sentono ansiose, abbattute spesso lavorano lentamente per ascoltare le conversazioni complicate dei colleghi, i loro commenti acidi . Alla fine quelli più sciatti vengono anche individuati con dei soprannomi appropriati e poco teneri, vengono guardati con commiserazione . Protestare non serve. Ci sono poi quelle donne che sono convinte di essere perfette e che giungono al lavoro sempre allegre e cordiali. Di solito sono veramente sempre impeccabili, a loro non si bagnano mai i capelli durante un temporale, non hanno mai l’orlo scucito di una gonna, una calza fuori posto, una macchia sulla camicetta, gli orecchini storti, il rossetto messo male, una catenina non intonata al colore del vestito, un profumo troppo acuto, una borsa troppo grande, le scarpe bagnate . Queste donne non hanno mai il singhiozzo, non sbadigliano mai, non hanno mai un problema ai denti, alle gengive, un dolore muscolare, un abbassamento di voce. Forse non prendono mai l’autobus, il tram volano alte impavide sul cielo della città con l’aria boriosa, insopportabile. Non hanno mai l’aspetto disordinato, esausto, i capelli scomposti dal vento, le mani arrossate dal freddo intenso. Se la cavano sempre egregiamente, stanno sempre in prima fila e vengono riempite di complimenti. Quando arrivano in ufficio entrano come se andassero a tempo di musica, come se ci fosse una guida pronta ad accoglierle. Sono tipi di donna facilmente distinguibili per il loro trucco perfetto, per il loro passo energico, per la loro voce decisa, per i loro abiti eleganti, per le loro idee brillanti. Agli altri meno vistosi rivolgono gesti ambigui, in certi casi né ignorano la presenza. Gli altri si sentono soli nel silenzio della propria stanza. La qualità di una persona, le sue scelte, il suo senso di responsabilità la sua cautela, la sua presenza di spirito, la sua bontà d’animo non vengono considerate, capite. I valori vengono messi in fuga. Si identificano le persone per il loro look. Con il tempo questi comportamenti destano preoccupazione. Anche le donne che sono madri, mogli si comportano ancora come adolescenti. Le nuove generazioni mostrano sempre meno buon senso. Ragazze provocanti ancheggiano per i corridoi, nei negozi, nei bar convinte di essere qualcuno, di poter giudicare gli altri. Con il tempo forse ci si renderà conto che solo la personalità spicca nel decadimento dei valori, che solo la personalità può toccare l’eternità con un dito, che solo la personalità non ha bisogno di vestiti e di orpelli, perché la personalità ama il verbo essere.

 

Ester Eroli

 

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