Reddito

Negli ultimi tempi è stato introdotto il reddito di cittadinanza che molti cittadini aspettavano da tempo infatuati dalla campagna elettorale che prometteva veri e propri miracoli. Molti erano persuasi che molta gente si sarebbe assicurata una fetta anche minima di reddito. Solo alcuni erano dubbiosi e pensierosi su tale provvedimento. Si auspicava una sicurezza minima per tutti. Molti cittadini hanno creduto ingenuamente che tale provvedimento fosse risolutivo. Alcuni hanno percepito il reddito commossi e coscienti di essere stati aiutati.

L’idea in se stessa forse non era male, aveva le sue caratteristiche di perfezione. Non era destinata al fallimento come è avvenuto per altre iniziative. il reddito sembrava aver preso il verso giusto. Molti hanno fatto domanda con lo stato d’animo   sereno.

Il reddito di cittadinanza è stato instaurato per migliorare le condizioni delle persone meno fortunate, ma poi nella realtà non è stato cosi. Non c’è stato rispetto, lealtà.

Una persona disoccupata che vive con i genitori non ha percepito il reddito perché non vive solo, una donna non ha percepito il reddito perché proprietaria di una minuscola casa, benchè lei sia da anni disoccupata e la casa l’ha ricevuta in eredità da un lontano parente solo di recente.

Nel frattempo si è scoperto che percepivano il reddito di cittadinanza spacciatori, ex galeotti, drogati, ladri, camorristi, mafiosi. Una lunga lista da paura. I ragazzi perbene non percepivano nulla, dovevano cercarsi il sostentamento altrove e si sono sentiti abbandonati dalle istituzioni che predicavano il reddito minimo garantito per tutti. Le persone si sono fidate ma hanno dovuto sopportare dure prove come vedersi passare avanti persone inaffidabili e malvagie. Le persone brave che hanno percepito il reddito sono casi isolati. La gente si è rassegnata, non ha reclamato in modo aggressivo, mostrando una infinita pazienza.

Non si possono perdonare certi comportamenti in una fase di crisi sociale. Ci chiediamo cosa sia accaduto cosa non ha funzionato. La risposta è semplice. Anche nel reddito di cittadinanza si è cercata la raccomandazione, si sono cercati appoggi di persone influenti che hanno favorito gli amici degli amici senza guardare che persone erano. Di nuovo condivisione di interessi, scambio di favori, incontri e relazioni.

Il copione si ripete monotono da sempre.

 

Ester Eroli

 

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