Riqualificazione

Siamo spesso distratti dallo spettacolo affascinante che ci riserba la natura, le città, il mondo. Molti sono i siti turistici di alta qualità. Siamo sopraffatti dallo spettacolo di luoghi unici, lontani,. Per sottrarsi alla morsa del traffico, del caos si accettano mete insolite. Per lasciarsi alle spalle l’ufficio, gli impegni si vola all’altra capo del mondo in cerca di relax, di emozioni. Spesso si visitano luoghi impervi che per affrontarli ci vuole una buona dose di coraggio. Certe scelte sono istintive, senza spiegazione. Ogni volta si progetta di fuggire in cerva di grandi avventure. Le decisioni prese sono affrettate.

Molte sono le agenzie che propongono viaggi estremi, quasi a rischio. Luoghi pericolosi, come ex centrali nucleari, ex siti di carbone e metallo. Sono viaggi spesso in luoghi spettrali, aridi, metropoli abbandonate, disabitate, ritrovo di animali randagi. Sono immagini che restano impresse nella memoria. Molti sono eccitati alla vista della desolazione più totale e minimizzano sulla pericolosità. Ci sono viaggi condotti in crateri pericolosi che provocano tremori, affanni. Ci sono luoghi che scatenano l’adrenalina. Certi posti non vale la pena visitare. Eppure si spendono molti soldi per fare viaggi estremi, rischiosi, in luoghi aspri, minacciosi. Forse rappresenta una sfida, istintiva, maniacale. Ci sono persone sfrontate che cercano situazioni estreme per mettere in circolo l’adrenalina e solo quando questa si dilegua si rilassano.

Esiste una isola fantasma del Giappone un tempo centro prolifico della produzione del carbone. Dopo la fine dello sfruttamento del carbone l’isola è divenuta una terra di nessuno, piena di macerie, abbandonata. Eppure questa zona lasciata a se stessa è meta di tour organizzati da agenzie turistiche rapaci. Una zona oggetto di chiaro sfruttamento turistico.

Esistono molte aree dismesse un po’ ovunque. Ci sono luoghi di Roma che un tempo erano sedi di fabbriche ed ora sono abbandonati. Sono meta di sbandati.

Il compito di uno stato sarebbe quello di riqualificare le varie aree. Con pochi soldi può nascere un parco, un luogo di ritrovo per anziani. Non è detto che si debba puntare su una ristrutturazione costosa e onerosa. Basta poco per trasformare un centro in un’area adibita ad anziani. Basta piantare alberi, portare la breccia,  fare una recinsione.

 

Ester Eroli

 

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