A una manciata di chilometri da Viterbo, vicino ai Monti Cimini e al lago di Vico, Ronciglione ci appare in tutto il suo splendore di borgo rinascimentale, con tratti barocchi. Nella Tuscia si trova questo gioiello ricco di arte. Il duomo, con molti altari, risale al 1671, la chiesa di Sant’Andrea risale al periodo gotico, la Rocca venne costruita nell’alto medioevo e ospitò il papa Paolo III Farnese e Sisto IV, il palazzo comunale che ha subito diverse ristrutturazioni, la porta di epoca romana, la fontana attribuita al Vignola, il corso e le vie ricche di palazzi rinascimentali. Per il carnevale il corso diventa il punto di ritrovo di molte persone e dove si può assistere a una specie di palio con le corse dei cavalli a vuoto (ossia senza fantino). Il palio è una vera e propria gara fra i nove rioni in cui è divisa Ronciglione. Le corse dei cavalli sono una attrazione turistica. Durante il carnevale una vera e propria fiera vende prodotti tipici di qualità comprese le nocciole che sono un vanto della produzione locale. Inoltre si possono seguire un po’ ovunque rappresentazioni teatrali. Spesso alla sfilata carnevalesca prendono parte anche i membri della banda musicale cittadina. A dominare la scena è certamente la parata storica degli Ussari, che ricorda il passaggio nel paese dei soldati francesi. Parata che si svolge normalmente nelle prime ore del pomeriggio. I carri allegorici vengono fatti sfilare per il corso molto lungo, e dai carri vengono lanciati fra la folla cioccolatini, nocciole, caramelle, biscotti. Gli stand gastronomici forniscono la possibilità di gustare le famose pizze fritte fatte sia con il sale che con lo zucchero, la polenta, i fagioli, la trippa alla romana. Nelle serate dedicate al carnevale si possono vedere fuochi d’artificio, divenuti spesso un classico modo per salutare il carnevale, e si può ballare in piazza il tradizionale saltarello con la partecipazione di maschere e gente comune.
Ester Eroli