Rutigliano e il museo del fischietto

Sui rilievi delle Murge a soli 20 km da Bari, su un terreno prevalentemente argilloso sorge il borgo di Rutigliano, nato con ogni probabilità nell’alto medioevo. Il suo nome deriva forse dalla gens nobile Rutilia o forse dall’aggettivo latino rutilus che significa fulvo con riferimento esplicito alla sua tetta rossa. La città viene chiamata infatti la città della terra rossa oltre che dell’uva, visto che vanta la presenza di pregiati vitigni e di vini prodotti su scala nazionale. La città d’arte è ricca di monumenti come il castello normanno e la torre che è il monumento tipico del borgo, restaurata di recente e oggetto di visite guidate realizzate dalla pro loco e da importanti associazioni culturali della zona e palazzi come Antonelli, Poli ecc , chiese rurali e masserie antiche.

La festa principale è la fiera del fischietto che si tiene il 17 gennaio giorno dedicato a sant’Antonio Abate, protettore degli animali e che dura un fine settimana . In questa data si apre anche il carnevale. Ogni anno la fiera è accompagnata dalla vendita di frutta secca, castagne, focacce, prodotti di argilla, di terracotta. Sono organizzati  dalla pro loco anche percorsi guidati.

La fiera è anche l’occasione per visitare il museo del fischietto in terracotta che si trova a via Tarantini 28, nei pressi del palazzo san Domenico, nell’ex convento domenicano,  museo intitolato a Domenico Divella dal 1880. Nella zona i pastifici Divella sono famosi.

Nel museo situato al primo piano in varie stanze  troviamo migliaia di  fischietti realizzati da famosi artigiani di vari tipi e epoche. Troviamo caricature di personaggi celebri, politici, attori. Poi sono rappresentati varie categorie come carabinieri, negozianti, donne, animali, vicende quotidiane. Ci sono i personaggi della Disney, i segni zodiacali.  Le caricature sono sia di personaggi classici che del paese. L’arte dell’artigianato locale risale al neolitico. In passato si facevano anche tegami in creta per la cottura dei cibi. La raccolta viene incrementata ogni anno dalla pro loco con oggetti colorati di ottima fattura artigiana. I pezzi più belli sono quelli realizzati dai ragazzi delle scuole locali per impedire la fine di una tradizione e di un’arte di eccellenza e per valorizzare l’artigianato locale.

Il 17 gennaio si può votare, con voto popolare, per scegliere il fischietto dell’anno. Infatti dentro il museo confluiscono tutti i vincitori dei vari concorsi nazionali.

La bellezza del museo è che ogni anno cambiano i personaggi dell’attualità con l’aggiunta di nuove figure ispirate al mondo del calcio, della politica, dell’arte, dello spettacolo.

Il più bello è sicuramente un galletto con il fischio sul retro.

 

Ester Eroli

 

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