San Remo, un doveroso confronto

La costa azzurra ci appare, specie d’estate, in tutto il suo splendore. Il paesaggio ci colpisce per la sua immensa bellezza. Guardandoci intorno attenti ci rendiamo conto che ci sono altri particolari che ci colpiscono. Le strade sono pulite, con indicazioni precise, le fermate degli autobus, in città come Nizza, sono caratterizzate da pensiline in cui è possibile ripararsi dalle intemperie, dalla pioggia, dal sole estivo cocente, la raccolta è differenziata e non ci sono sporcizie in giro, non si vedono panni stesi, le facciate delle case sono perfette. Tutta la costa azzurra si presenta nitida. Superata la frontiera si rientra in Italia e ci accoglie San Remo, la città dei fiori. Un tempo San Remo era una perla. Le strade ricche di foriere, piene di aiuole con i fiori, erano pulite , giardini curati. Ora San Remo ci appare sotto una luce diversa. I marciapiedi sono dissestati e pieni di cartacce , i bagni della stazione ferroviaria distrutti e sporchi, maleodoranti, non ci sono fermate di mezzi pubblici con pensiline, non ci sono fiori lungo le strade o decorazioni floreali. La città dei fiori è diventata una città senza fiori, opaca, smorta. Rimane intatta solo la via dello shopping con le grandi firme in prossimità del teatro Ariston. Il centro storico è trascurato. Si respira una atmosfera trasandata. I cittadini non collaborano e continuano a gettare mozziconi di sigarette per terra. L’amministrazione comunale sembra sonnecchiare in attesa di tempi migliori, Eppure San Remo era la cartolina più bella dell’Italia, un luogo incantevole dove svolgere la gara canora di canzoni italiane. Ora è una pagina grigia del nostro album fotografico. Rientrando in Italia ci viene spontaneo fare un doveroso confronto. Ci siamo lasciati alle spalle la costa francese rigogliosa e ci accoglie una zona sottotono, mesta. La spiaggia stessa sembra ave avuto tempi migliori. Piano piano si scende verso il baratro del degrado. Se non si interviene con il tempo tutto peggiora. Gli alberi vengono abbandonati, le piante non sono curate. I comuni soffrono per la crisi economica e per mancanza di liquidità, ma mancano di iniziativa. Potrebbero benissimo multare i cittadini scorretti e raccogliere del denaro utile per opere di manutenzione. Spesso così rientriamo nella nostra nazione con un nodo alla gola.

 

Ester Eroli

 

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