Santa Sabina a Roma

I giovani sembrano distanti dalla fede e ignorano soprattutto la vita dei santi. Conoscere la cristianità non significa credere per forza, però significa sapere la storia, l’arte. La cultura è fatta anche di semplici conoscenze. Riproporre la vita dei santi ci serve per capire la nostra stessa storia. Il popolo dei sabini fu molto vicino a quello romano nell’antichità. Vivevano a nord-ovest della città del Tevere. Il rapimento delle donne sabine contribuì al ripopolamento della comunità fondata da Romolo, soprattutto maschile. Il nome Sabina o Savina, vuol dire appunto donna nata in Sabina. Santa Sabina era probabilmente, come dice anche il suo nome, di origini sabine. Era una donna ricca, di famiglia benestante che a un certo punto della sua vita si convertì al cristianesimo. Operò nella zona dell’Aventino nel cuore della città eterna. Fu martirizzata a causa della sua fede sotto l’impero di Adriano. Venne trapassata con una spada. Sul conto di lei non si hanno molte notizie. Si è potuta ricostruire la sua vita solo in modo frammentario. L’unico ricordo che abbiamo di lei è la chiesa sull’Aventino a lei dedicata. Venne costruita nel quinto secolo seguendo i dettami dell’arte classica allora di moda. A commissionarla fu il prete Pietro di Illiria a cui è dedicata la piazza. La chiesa sorge proprio sulla casa della matrona romana poi fatta santa. La basilica minore subì i restauri persino di Domenico Fontana e Francesco Borromini e fu più volte rimaneggiata nel corso dei secoli. Il campanile fu aggiunto solo nel X secolo. Nel 1287 fu sede di un conclave. Si dice che fu collocata in salita sul colle Aventino per simboleggiare la ascesa dell’anima, non senza sforzi, verso il cielo e verso la purificazione. L’interno è a tre navate, con una abside semicircolare dotata di un arco trionfale con le immagini di santi.  Le due cappelle laterali hanno dei rifacimenti barocchi. Il soffitto è a cassettoni. Sulle navate v era un ciclo di immagini con scene tratte da nuovo e vecchio testamento ormai scomparse. La basilica è dotata anche di un organo a canne. In origine era di aspetto paleocristiano e nel tempo si è cercato di mantenere questa forma. La porta di accesso è lignea e risale al quinto secolo. Santa Sabina come tutti i santi ci insegna questo totale abbandono alla volontà di Dio, questa sofferenza che la accomuna a Cristo. Tutti i santi soffrono o per problemi di salute o per il martirio subito. Quello che ci colpisce è la loro volontà di ferro che non si ferma davanti al primo ostacolo.

 

Ester Eroli

 

 

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