Schiavi di ieri al cinema di oggi

Schiavi di ieri al cinema di oggiTre film usciti in questo inizio di 2013, molto diversi tra di loro come tematiche e stile, hanno in comune il raccontare il dramma della schiavitù delle popolazioni di colore dell’Ottocento nel Nuovo Mondo, riaprendo una pagina di Storia ormai remota ma non così lontana.

I film sono Django Unchained di Quentin Tarantino, Lincoln di Steven Spielberg e Cloud Atlas di Tom Tykwer, Andy e Lana Wachowski: tre storie diverse, la prima un omaggio ai western spaghetti, la seconda un film biografico e storico, la terza una mescolanza di generi, dallo storico al fantascientifico, ma tutte e tre capaci di rievocare un periodo storico in cui si riteneva lecito che esseri umani con la pelle di colore diverso servissero la cosiddetta razza dominante, i bianchi.

Nel film di Tarantino, inspiegabilmente criticato da Spike Lee perché ridicolizzerebbe gli schiavi (in realtà ridicolizza e condanna senza pietà gli schiavisti, con tanto di sparatoria finale catartica), lo schiavo Django si allea con il cacciatore di taglie Schultz, il primo bianco che gli ha dimostrato amicizia e considerazione, per salvare l’amata moglie Broomhilda, in una sorta di rivisitazione tra Sud e West del mito di Sigfrido. Spielberg invece sceglie di raccontare i mesi in cui il presidente Lincoln portò avanti la battaglia per fare approvare l’emendamento che aboliva la schiavitù in un Parlamento tanto moderno come giochi di potere, pagando poi con la vita questo suo atto di coraggio. In Cloud Atlas si racconta l’odissea di uno studioso bianco, che trova nelle cure di uno schiavo di colore salvezza e consapevolezza per intraprendere la battaglia abolizionista insieme alla moglie contro il suocero mercante di schiavi, e poi il tema dell’oppressione torna in particolare nell’episodio della Seul del futuro, con nuovi tipi di schiavi, cameriere cloni che devono servire a vita fino a diventare il cibo delle loro future colleghe, e con una di loro che tenta una ribellione destinata a finire male ma a far capire che una cosa così non è ammissibile.

La schiavitù dei neri, per molti anni vista al cinema come elemento folkloristico e poco più, torna quindi in tutto il suo realismo, ricordando anche le battaglie che sono state fatte per eliminare quella che era una vergogna, suffragata da teorie di presunta inferiorità razziale ricordate in una delle scene di Django Unchained da un Leonardo Di Caprio proprietario di piantagione lontano mille miglia dall’eroe romantico di Titanic.

Oggi a capo di una nazione potente come gli Stati Uniti siede un presidente di origini afroamericane, ma c’è ancora molta strada da fare per combattere le ingiustizie a sfondo razziale e non solo.

Negli Stati Uniti sono molto più a rischio povertà le fasce di popolazioni afroamericane e ispaniche, in Italia la neo eletta Presidente della Camera Laura Boldrini ha ricordato le morti nel Mediterraneo degli immigrati in cerca di un futuro migliore, in varie parti del mondo si discrimina ancora chi è di un’etnia diversa, di una religione diversa, chi è donna, chi è omosessuale, chi è considerato troppo anziano, dalle violenze fomentate dall’integralismo religioso a nuove forme di integralismo che uccidono in maniera diversa e che vanno dai nuovi schiavi delle fabbriche cinesi di multinazionali occidentali allo stabilimento di Amazon in Germania con lavoratori del Sud e dell’Est Europa trattati come schiavi da nuove versioni dei kapò nazisti, passando per i braccialetti elettronici di controllo imposti in Italia in alcuni fast food nel turno notturno e alle discriminazioni in sede di colloquio di lavoro se si è oltre una certa età, donne, gay, con la pelle di colore diverso o anche solo vestiti in maniera considerata non idonea.

Django Unchained, Lincoln e Cloud Atlas, che parla tra l’altro anche di altri tipi di discriminazioni, contro anziani e gay in particolare, ricordano come i diritti dei cosiddetti diversi sono diritti per tutti, e che schiavizzare, in nome di una presunta superiorità razziale o morale o per il dio profitto, è sbagliato, ignobile e inaccettabile. Un messaggio che conviene ribadire, in momenti in cui il cinismo, la mancanza di voglia di migliorarsi e il creare capri espiatori fittizi (gli immigrati che ci rubano il lavoro, i gay e le femministe che distruggono la famiglia) come l’attuale. Anche scegliendo viaggi nel tempo e nello spazio, o raccontando epopee eroico sanguinarie, o ricordando una pagina di Storia: ma meglio non dimenticare e ricordare quello che è stato fatto perché nessun uomo o donna dovesse più portare le catene ed essere proprietà di altri, che sia una persona, di etnia o genere diverso, o perverse logiche economiche.

 

Elena Romanello

 

Trailer di Django Unchained:

 

Trailer di Lincoln:

 

Trailer di Cloud Atlas:

 

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