Sdebitarsi

E’ estremamente difficile barcamenarsi nelle amicizie nel nostro tempo arido. E’ complicato orientarsi.  Non siamo in grado di gestirci. L’inesperienza, la distrazione, i gesti timidi, le titubanze ci portano fuori strada. Restiamo disarmati , stupiti davanti alle frasi laconiche degli altri, al loro sorriso malizioso, alle loro domande insidiose.

La filosofia spicciola ci ha insegnato a non stupirsi più di niente. Certo siamo di fronte a una umanità che non va alla ricerca della perfezione dell’anima ma solo di quella del corpo. In certi contesti non resta che attaccare o essere attaccati.

Si è diffusa la pessima  l’abitudine, anche nelle famiglie tra parenti stretti, di sdebitarsi per qualsiasi cosa anche per un favore di poco conto. Così se un parente, un amico di offre spontaneamente i suoi favori sappiamo che dobbiamo dare una ricompensa, anche minima. I meriti degli amici e dei parenti vanno pagati a peso d’oro. Se capita che qualcuno si dimentica del pedaggio da pagare allora viene criticato anche con gli altri. Con la gente estranea si parla male di lui. Lo si accusa di essere insensibile, pigro, approfittatore.

Allora se una persona accompagna un parente in ospedale in emergenza al suo ritorno trova un regalo, magari una pianta, un soprammobile. Se rifiuta si scatena una infinita discussione sterile. Ci sono fidanzati stessi che reclamano un regalo per la benzina usata per certi viaggi. Siamo presi dallo sconforto quando ci accorgiamo che dobbiamo pagare tutto. Se un vicino ci aiuta a spostare i mobili dobbiamo come minimo invitarlo a pranzo o offrire una cena.

Ci sono poi quelli che reputando superiore il compenso, rispondono con un altro regalo, magari inutile, ridicolo. Tutto viene misurato con il contagocce, con il metro in un dare e avere che rasenta la contabilità perfetta di una azienda in espansione. Spesso ci tratteniamo dal chiedere aiuto per timore di dover poi ricompensare adeguatamente il soggetto disturbato. Ci sono amici che si lamentano con noi di non essere stati ricompensati per i loro servigi facendoci chiaramente capire che anche noi dobbiamo pagare. Le amicizie ristagnano fra finti abbracci e regali costosi. Questa moda ornai si è imposta e non esiste un sistema per bloccare il processo.

Molti esibiscono garbati  i  loro regali sentendosi superiori. In fondo pagare più del dovuto  li mette in una situazione di vantaggio. Ci sono amici che ci accompagnato con l’auto e poi pretendono soldi più di un comune taxi. Ci sono amici influenti che ci aprono le porte e che vogliono in cambio oggetti preziosi, collaborazioni continue. Siamo ormai schiavi di questo meccanismo perverso. Non possiamo fidarci neppure dei parenti visto che anche loro pretendono e forse più degli altri.

In questa epoca sfortunata per trovare amici sinceri che non pretendono nulla in cambio bisogna fare i salti mortali e non sempre ci si riesce. Il demone del denaro ha raggiunto tutti, assorbito il cuore. Seguire il cuore significa allontanarsi dalle cose terrene, seminare il bene.

 

Ester Eroli

 

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