Se democrazia mancò

Se democrazia mancòSacerdote, indignato: don Tonio Dell’Olio, responsabile Libera internazionale, non sarebbe potuto proprio mancare all’appuntamento di sabato 15 ottobre a Roma, nella giornata dell’indignazione. E spiegava che di quel sentimento “che più di ogni altro unisce in questo momento i quattro angoli del mondo, comprese le capitali dell’economia internazionale, non bisogna avere paura”: aggiungendo, subito dopo, che l’unica cosa da temere è la violenza “nemica di chi vuole bene a questo movimento”. L’intervistatore del quotidiano “L’Unità” si pone e pone a don Dell’Olio la domanda che, dopo Genova 2001, aleggia sotterranea quando si preparano manifestazioni pacifiche del genere di quella che si terrà a Roma: l’indignazione potrebbe sfociare in violenza? “Quello che scende in piazza sabato è un movimento pacifico. I promotori della mobilitazione indicano la non violenza come metodo. Nessuno può garantire per altri. Però spero davvero che non ci siano manovre o trucchi per provocare disordini e squalificare un movimento che ha salde basi. Chi vuole bene a questo movimento non sta dalla parte dei disordini. Genova purtroppo non è ricordata per le proposte avanzate che lì emersero ma per i disordini che travolsero tutto. Ma in questi anni sono emerse delle novità, il popolo dell’acqua, che vede un forte impegno del mondo cattolico di base, quello delle parrocchie”. Sappiamo tutti com’è andata, a Roma, sabato 15 ottobre. Per chi scrive, quanto avvenuto ha provocato profonda amarezza: il confronto è stato inevitabile con la civiltà dimostrata dai partecipanti alla Marcia per la Pace Perugia – Assisi, pur con le pecche di cui si è già detto in un precedente contributo. Ed avendo soggiornato nella capitale la scorsa estate, ed avendo visto i luoghi in cui per un pomeriggio democrazia è mancata, tutto ciò moltiplica il senso di afflizione.

Qualche giorno fa’, visitando la pagina Facebook di un’amica, chi ti scrive è rimasto incuriosito dal collegamento ad un video presentato come un qualcosa che nessuno ti dirà mai; qualcosa contro la cui censura, sempre secondo la presentazione del video, bisognerebbe ingaggiare un braccio di ferro. Nel “dialogo” a commento del suddetto video le persone avevano intrapreso un botta e risposta in quanto non riuscivano a capire e ancora non sapevano cosa sarebbe successo il 15 ottobre, data a cui il finale del video faceva cenno preannunciando una non meglio precisata manifestazione: salvo poi, successivamente, inserire dei post quando le notizie erano ormai di dominio pubblico e ogni pezzo del puzzle s’era incastrato al posto giusto.

E come Genova, così anche Roma: le speranze che don Dell’Olio auspicava si sono infrante. La manifestazione di sabato 15 ottobre 2011 sarà ricordata, come? Forse, come la violenza che risponde alla violenza? Qualcuno ha scritto che le violenze si alimentano a vicenda: la violenza politica alimenta quella di piazza, e quella di piazza alimenta quella politica. Bloccare la violenza, da qualunque parte provenga: e “non con la violenza” bensì, giocando e rimescolando un po’ le parole, “con la non violenza”. Ascoltiamo ancora don Dell’Olio: “tutto ciò che non violentemente si può mettere in atto per far sentire con più forza la propria voce è legittimo. L’unico discrimine è la non violenza. E chi non la vuole adottare per convinzione spero che ci arrivi per ragionamento”.

 

Mauro Balbo

 

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