Segnalazioni importanti di depressione al lavoro

Segnalazioni importanti di depressione al lavoroHa fatto sicuramente scalpore sui giornali e nei telegiornali di tutto il mondo la notizia dell’aereo precipitato sulle Alpi francesi. Nel riepilogare i fatti, che ci hanno fatto trasalire, tutto è dipeso dal copilota, una persona giovane con il sistema nervoso purtroppo compromesso, che non ha esitato a portare alla morte altre persone. La paura di non poter più volare è stata forte e ha capito che non valeva la pena continuare a vivere. Il desiderio di far carriera era pressante, come la delusione di non poterla fare. Le cause sono da ricercare anche in quella massiccia volontà moderna di imporsi, di guardare dall’alto in basso i perdenti e nessuno vuole dichiararsi apertamente perdente. Il giudizio della gente che è determinante per gli sconfitti.

Bambini che hanno alle elementari crisi depressive quando vengono bocciati perché pesa molto l’opinione della gente che non comprende, ma deride. La gente sottolinea le proprie vittorie, le proprie promozioni con una esaltazione maggiore se l’altro ha perduto, non si mostra abbattuta per le proprie sconfitte che vanno celate, nascoste. Il buon umore qualche volta è forzato, ma si deve apparire vincenti, in forma. Tutto deve essere esatto, preciso, come il trucco di una ragazza. Alle domande pressanti della gente si deve rispondere in modo positivo. La fine delle proprie aspirazioni genera un senso di fallimento, uno scoramento simile alla morte. Allora subentra l’egoismo, la voglia di sopraffazione. Riordinando le idee possiamo dire che in questo caso nessuno ha fatto le dovute segnalazioni e chi le ha fatte è stato ignorato. Nessuno guarda attentamente, legge i segnali.

Questo purtroppo avviene in ogni ambito. In molti posti di lavoro ci sono persone squilibrate, che fanno dispetti ai colleghi, che si mostrano agitati, ipertesi, non equilibrati, che sottraggono oggetti, che parlano a sproposito, che sono nervosi ma nessuno li ferma, mostra interesse. La situazione viene illustrata ai superiori ma loro non decidono, per quieto vivere lasciano le cose come stanno. Nessuno pensa di sbarazzarsi della persona molesta, ostacolo al lavoro degli altri, magari mettendolo a fare una mansione che non intralcia l’altrui operato. Nessun dirigente si sogna di mettersi la persona molesta nella stanza accanto, vicino per controllarlo. Le segnalazioni ripetute vengono ignorate. I colleghi sono costretti a parlarsi fra di loro, a confidarsi in attesa di una decisione dall’alto che non viene. In certi casi persone depresse ottengono avanzamenti di carriera solo perché sono super protetti ma poi fanno solo pasticci. Certi episodi sono chiare testimonianze di negligenza.

 

Ester Eroli

 

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