Sforzarsi

sforzarsiMolto spesso siamo animati da sentimenti elevati solo verso gli amici, i parenti, il partener. Rispettiamo i legami di sangue, quelli d’amore. Facciamo sul serio solo nella nostra cerchia. Siamo attratti solo dai nostri simili.  Nel nostro mondo troviamo conforto, appoggio, ci sfoghiamo, ci confidiamo. Apprezziamo la fortuna di avere una famiglia calda e accogliente. Ci concentriamo solo su noi stessi e su chi ci gravita intorno. Difficilmente abbiamo la tentazione di uscire dal guscio. Non crediamo sempre negli altri, mentre ci sembra indispensabile credere nel nostro nucleo familiare. Gli altri sono tenuti a distanza, osservati, guardati con distacco, tenuti a bada, qualche volta persino criticati. Verso alcuni esprimiamo talvolta giudizi negativi. Gli altri appartengono ad altre categorie, ad altri mondi. Non possiamo perdere tempo dietro questioni oziose come capire gli altri, capire il loro modo di concepire la vita . Capire gli altri è un’impresa inutile e certe volte dannosa.  In modo abbastanza cinico ci allontaniamo dai problemi degli altri. Il cinismo è proprio di chi ama poco. Dovremo invece sforzarci di mettere alla prova gli altri e soprattutto di metterci nei panni altrui. Dobbiamo calarci nel mondo degli altri, impersonare il loro ruolo, entrare nella loro parte come un attore. Dobbiamo entrare nella loro pelle, nel loro cervello, nei loro sentimenti. Docili e obbedienti dobbiamo entrare nelle loro situazioni. Di solito invece critichiamo in modo indecente e giustifichiamo il nostro atteggiamento. Pensiamo che le nostre critiche siano giuste e non negative. Critichiamo le decisioni, le opinioni degli altri senza indulgenza. Gli altri non hanno diritto al rispetto, a essere graziati. Condanniamo e difficilmente assolviamo. Eppure ogni situazione andrebbe analizzata. La donna matura che si veste come una ragazzina ci fa sorridere, non sappiamo che magari lo fa perché il marito la abbandonata per fuggire con una ragazza giovane. Ogni volta dovremo configurarci davanti i motivi che possono spingere a un certo tipo di comportamento. Ci sembra sconveniente che un ragazzino frughi nei cassonetti ma ignoriamo la sua lotta quotidiana con la fame. Nel mondo moderno è una grande sventura nascere povero, si è etichettati senza avere colpe. Dovremo essere più gentili verso certe categorie di persone. Ogni volta invece cade brusca la nostra scure, la nostra censura. Qualche volta ci capita che anche gli altri ridano di noi, magari perché abbiamo il cappotto nel mese di aprile. Magari gli altri non sanno che siamo costretti ad uscire presto di casa per andare al lavoro e la mattina l’aria di aprile è ancora fredda.

 

Ester Eroli

 

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