Smeraldi

La parola smeraldo viene dal greco e su esempio di questa parola è stata coniata la parola latina che significa pietra verde, infatti lo smeraldo ha un intenso colore verde almeno nelle forme classiche. Lo smeraldo è una varietà del berillo, la pietra berillo incolore  per la presenza di ferro, cromo, vanadio, litio  si trasforma in smeraldo che può essere anche di tonalità grigio verde. Sono pietre derivate dalle rocce metamorfiche. L’estrazione a cielo aperto di solito avviene in molti luoghi del mondo come India, Pakistan, Africa, Russia nella zona degli Urali, Brasile, sud America ecc le prime miniere furono quelle egiziane. Lo smeraldo è secondo per preziosità al diamante seguito da rubino e zaffiro. Attualmente la produzione maggiore è in Colombia nella capitale. Ci sono quattro parametri per vedere e sincerarsi della purezza di uno smeraldo: peso, colore, taglio e trasparenza. A occhio nudo deva apparire subito la sua luminosità, le sue inclusioni, il suo colore uniforme.

Gli smeraldi veri sono pesanti, freddi, lucidi, con venature e certe volte cristalli di quarzo. Esistono molte varietà e una classificazione è stata realizzata in America ed è molto dettagliata.

Lo smeraldo con la sua luminosità si dice sia simbolo di saggezza ed è da sempre considerato pegno d’amore. Secondo la saggezza popolare lo smeraldo protegge il fegato, i reni, il cuore, sostiene la circolazione anche linfatica, insieme al rame cura i dolori reumatici.

Per tenerlo pulito basta un bagno in acqua tiepida con detersivo liquido o disinfettante leggero, poi una spazzolata con un pennello dalle setole morbide. Alla fine lo si asciuga con uno strofinaccio di cotone pulito.

Attualmente il mercato più ricco è quello di Bogotà.

 

Ester Eroli

 

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