Squilli sul cellulare

Ci sono dei parenti stretti che oltre a non essere amici, sono distanti, contrari quasi nemici. Molti di essi pretendono di imporci le loro idee, il loro stile di vita, si intromettono nella nostra vita, ci comandano con fare arrogante, ci impongono il loro punto di vista. Ci vogliono mettere sotto pressione, ci controllano in modo esagerato. Controllano le nostre relazioni, il nostro modo di vestire, di fare sport, di andare in vacanza. Ci riprendono, ci sorprendono. Vengono a casa all’improvviso per coglierci in fragranza, per criticare il nostro operato mostrandosi superiori. Ci accusano di essere disordinati, vagabondi, legati a  una vita vuota  e insignificante, mentre la loro vita è brillante e di degno rispetto. Origliano alle nostre porte, fanno domande ai nostri amici in nostra assenza, scavano nel nostro passato e nel nostro presente  alla ricerca di errori che poi vengono evidenziati con il pennarello. Ci rimproverano se siamo in ritardo, se siamo in anticipo, se vestiamo di nero e di bianco, se ci abbronziamo troppo dicono che facciamo schifo. Tutta una serie di critiche e rimproveri che ci disturbano. Ci colgono nei momenti peggiori e ci criticano con la puzza sotto il naso. Ogni volta che dobbiamo vederli siamo in apprensione e temiamo di essere criticati, spiati, derisi. Con aria supponente si mostrano sempre ferocemente sospettosi. Pensano sempre male di noi. Se andiamo a piedi dicono che dovevano prendere i mezzi pubblici  e viceversa un mormorio continuo che si assale monotono e ci fa venire la nausea. Fanno breccia con i nostri nemici e gli danno pure ragione.

In certi casi molti parenti si prendono la briga di fare squilli indagatori per spiare senza parlare. Per tenere tutto in pugno, tutto sotto controllo, per vedere se è vero che siamo in vacanza o a un convegno, per verificare se siamo sinceri. Un accanimento che salta agli occhi che da  fastidio perché reiterato nel tempo. Gli squilli si ripetono a ogni occasione propizia, prima di natale, durante il ferragosto, durante capodanno.  Sono curiosi di sapere cosa facciamo per il veglione del 31 dicembre ma caso strano se siamo soli non ci invitano mai alla loro mensa, prendono le distanze, si ecclissano. Non è quindi uno spiare in senso bonario, è uno spiare malizioso, cattivo, morboso, quasi crudele se ci costringe ad alzarsi in piena notte. Un telefono che squilla la notte è di per sé inquietante. La tecnologia ci permette di risalire a chi fa gli squilli, ma loro continuano imperterriti. Alcune zie anziane ignorano tali tecniche, ma ci domandiamo se sono anziane tanto perché si immischiano nella vita altrui e poi lo fanno con studiata astuzia e malizia? si può chiedere apertamente senza spiare, pedinare, seguire. Ci sono parenti che hanno pedinato gli altri, che hanno rubato, che si sono nascosti per non farsi riconoscere dai propri congiunti. Comportamenti meschini. Poi in tempo di coronavirus piangono come coccodrilli perché non possono per il virus appunto invitare i parenti in casa. A pensare che non l’hanno mai fatto e se lo hanno fatto non in modo sincero.

 

Ester Eroli

 

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