Suzanna Crampton

Suzanna Crampton è una scrittrice di origini irlandese vissuta negli Stati Uniti. Ha studiato scienze agrarie nel Vermont, si è specializzata a New York e nel sud est asiatico. Ha girato per lavori e si occupata dell’allevamento dei cavalli a diretto contatto con la natura. Prima di dedicarsi alla coltivazione sostenibile ha viaggiato molto e fatto mille lavori, come la fotografa, la reporter ecc. la sua opera letteraria più famosa è il gatto pastore. È la storia di una donna che realizza il suo sogno di creare una fattoria chiamata la pecora nera in Irlanda, sull’esempio di quella dei nonni. I ricordi di infanzia la spingono a impratichirsi con l’uso dei macchinari e i prodotti della terra. Il suo sapere si traduce in realtà. Riesce a creare un allevamento di pecore per la produzione della lana che lei stessa realizza e una intera azienda agricola. La sua struttura si arricchisce del prezioso aiuto di un gatto che lei chiama audace che collabora nella guardia del gregge. Il romanzo prende il punto di vista del gatto, che è il narratore  e protagonista principale. L’azienda viene visitata in alcuni periodi dell’anno propizi anche dai turisti che hanno modo di apprezzare la vita agreste e di viaggiare nel tempo e di assaggiare i prodotti locali genuini e di vedere i cicli di produzione legati al tempo e alla stagione. La proprietaria, unico supervisore,  si mostra abile nella equitazione, nell’instaurare un rapporto di fiducia con la gente e gli animali. Lei inoltre ha il dono che dovrebbero sviluppare tutti di leggere il linguaggio del corpo. Lei conosce le esigenze degli altri, valuta i loro bisogni. Il testo ci appare educativo, utile per comprendere la vita agreste e la comunità agricola. Il gatto è impegnato attivamente nello scacciare topi  e importuni, a esaminare i campi, a seguire il gregge, a prendersi cura della padrona che accompagna ovunque  che si mostra comprensiva anche se è lei che ha l’ultima parola su tutto. Nelle sere intorno al fuoco la padrona racconta storie, legge poesie in compagnia degli animali domestici. La padrona aiuta gli animali e cura persino i pipistrelli e conosce le varie tecniche curative naturali unendo immaginazione e raziocinio. Le pecore in difficoltà le aiuta in vario modo durante il parto.  Nella sua lotta per la sopravvivenza combatte le tempeste, i temporali anche se spesso anche le disgrazie possono portare positività. La padrona lavora a testa china, senza vanità per le sue capacità, incoraggiata ad andare avanti per i risultati avuti oltre che per i suoi meriti. Il gatto che racconta descrive tutta la vita della azienda legata al ciclo delle stagioni. Nell’azienda si è sviluppato uno spirito di gruppo, uno spirito legato solo alle cose utili. La padrona veste in modo dimesso, non pensa ai lussi. Gli abiti, le cose sono riciclati. Il cibo avanzato viene riutilizzato e rielaborato. La lana, la legna viene venduta grazie a un buon rapporto con i vicini. Si segue la regola del buon vicinato cosa che nei nostri palazzi non avviene. Esiste disponibilità, affetto. Le feste natalizie sono semplici, festeggiate secondo la tradizione. La pasqua spesso è celebrata all’aria aperta. La padrona da sola fa il brandy, i dolci, i liquori, le marmellate., l’olio, il vino, il vino viene fatto anche con la frutta, il cioccolato, il gelato . I cibi vengono surgelati.  Lei stessa ripara gli oggetti, le stecconate rotte. Lei hai imparato a sperimentare cosa che dovremo fare tutti.  Lei ha imparato il rispetto della natura, la prudenza, la calma, la tenerezza.  Di fronte ai problemi, che non vengono mai soli, la padrona segue i consigli degli anziani, dei vicini che non sono gelosi, invidiosi dei suoi successi che accade nella nostra vita frenetica. Lei ha sviluppato l’intuito, le tecniche di rilassamento. Le aggressioni di lupi, iene vengono fronteggiate con una rigida divisione dei compiti. La padrona ha imparato a fare acquisti oculati, a non sperperare il denaro, a mangiare in compagnia anche di animali, ha imparato l’importanza della pratica. Nella azienda non si usano pesticidi e gli aiutanti e collaboratori vengono tutti stipendiati senza dare spazio al sessismo. La proprietaria ha compreso il comportamento degli altri, degli animali, l’importanza del tempo e dello spazio. Nella azienda si vive in una atmosfera di gioia contagiosa fatta di educazione e rispetto. L’istinto degli animali viene educato. La vittoria della azienda dipende da quell’interpretare il linguaggio degli animali e i segnali della natura. La padrona ha imparato ad aguzzare l’ingegno a trovare strade alternative, a disciplinare le idee, gli impulsi, ad avere gli occhi aperti, ad essere gentile e non impaziente. Lei non si affidata solo agli insegnamenti dei nonni, ma ha messo a frutto i suoi studi e ha dato importanza alla pratica e alla esperienza.

 

Ester Eroli

 

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