Te deum laudamus, un canto speciale

Te deum laudamus, un canto specialeOgni anno il trentuno dicembre si celebra nelle chiese cristiane una cerimonia di ringraziamento per l’anno appena trascorso. Alla fine della sontuosa cerimonia eucaristica si canta, generalmente a cori alterni fra i fedeli e il celebrante, il famoso Te deum, che non tutti conoscono. I miscredenti, gli atei non conoscono probabilmente questo inno antico cristiano dal titolo “te deum laudamus”. Viene cantato anche in occasioni speciali come l’ottava di Pasqua, la fine di un concilio, la festa di qualche santo importante. L’inno, in una prosa antica, si divide in tre parti. Nella prima si loda la trinità, nella seconda Cristo definito il vincitore della morte, che siede alla destra di Dio, giudice finale, redentore del mondo, nella terza si rivolgono suppliche e invocazioni di pietà alla divinità nello stile dei salmi biblici. Il testo originariamente fu attribuito a San Cipriano e poi a Sant’Ambrogio, ma molti autori si contendono la paternità. Nei secoli fu musicato da vari autori come Lulli e lo stesso grande Mozart. Scritto in lingua latina, lingua ufficiale della chiesa, fu tradotto anche in italiano. Alcune chiese preferiscono cantarlo ancor oggi in latino. Si dice che sant’Ignazio di Loyola, fondatore dei Gesuiti, prima di morire avesse cantato proprio il te deum. In verità molte persone che hanno assistito in tempi moderni persone in fin di vita raccontano di aver sentito cantare questo canto in latino con una voce limpida come la avevano nello stato di salute. Hanno cantato questi versi persone che non conoscevano minimamente il latino e non erano assidue frequentatrici di messe e cerimonie. Questo canto speciale ha esercitato ed esercita sempre il suo fascino, grazie anche al suono latino delle parole . Le sue parole latine ci penetrano nell’anima e ci aprono le porte per la comprensione del mistero della creazione e della vita, mistero ancora non del tutto compreso e chiarito.

 

Ester Eroli

 

Te Deum laudamus, Gregoriano, T. Simplex; SCHOLA GREGORIANA MEDIOLANENSIS, Giovanni Vianini, Milano.It.

 

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