Teatrale

teatrale

Nella nostra società non si è persone complete, autentiche se non si è benestanti. Allora la corsa al successo diventa fondamentale per accaparrarsi quella fetta di ricchezza che altrimenti sarebbe destinata ad altri. Ognuno così è intrappolato nel groviglio della sua esistenza sempre in cerca di carriera  e di soldi. Si diventa così avidi, sospettosi, avventurosi, persino arrivisti. Non ci si confida con nessuno, non si ama nessuno. Donne ambiziose cercano solo il successo, il lusso, uomini perfidi diventano nervosi e cattivi. Nessuno distoglie lo sguardo dalla propria meta. L’amore stesso viene represso. Nessuno mostra di avere una coscienza superiore. Ognuno resta terribilmente attaccato alle proprie ambizioni , lanciando  agli altri fredde occhiate di sfida per paura di essere scavalcato. Si è ostinati solo per fare carriera non per amare.

Negli ultimi tempi si assiste a un fenomeno strano, una finzione teatrale che ci sorprende. Persone di bassa estrazione sociale che per abbagliare gli altri, magari un fidanzato da conquistare, un’amica, si fingono ricche e danno vita a una vera farsa. Avvezzi a considerare importanti solo le persone ricche cercano di circondarsi degli oggetti che costituiscono status symbol. Allora con la loro grigia mentalità si lasciano andare a tutta una serie di comportamenti ridicoli. Comprano mobili antichi dai rigattieri, nei mercatini spacciandoli per beni di famiglia, comprano biancheria finemente ricamata nei monasteri  a prezzi bassi vendendola per corredo di famiglia, acquistano monete antiche nei mercatini fingendo sia una collezione di famiglia. Nel trionfo del loro orgoglio si vestono con abiti firmati comprati di seconda mano. Con cura arredano la loro casa con cornici d’argento, quadri d’epoca. Alcuni loro amici bonariamente credono alle loro origini nobili. Poi inavvertitamente spesso cade il velo. Le statue del salotto sono imitazioni, forgiate da manuali, le suppellettili sono fuori posto nel salotto, le lampade sono di epoche diverse. Sbirciando qua e là si notano stonature, disordini, tremendi accostamenti. Poi le persone in questione si scoprono meno raffinate rispetto alla valutazione iniziale. A un osservazione attenta troviamo persone maleducate, tremendamente superficiali. Spesso al primo contatto, alla prima occhiata si scopre il bluff. Salta agli occhi la finzione. Sarebbe meglio senza esitazioni mostrarsi per quello che si è, scrollarsi di dosso l’abito stretto che si è voluto per forza indossare di proposito.

Molti colti in fragranza hanno negato spudoratamente le loro origini, hanno finto di non conoscere i loro parenti, il loro mondo come una donna di malaffare che nega di aver avuto un passato losco. Nessuno comprende che la maschera finta non ci rende credibili agli occhi degli altri.

 

Ester Eroli

 

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