Torino città barocca

Per decenni è stata considerata solo una città industriale, ma Torino ha tutto un patrimonio artistico e culturale che, ora che sta andando inevitabilmente in crisi un modo di vivere e di produrre, è stato rivalutato, rendendola in pochi anni una rinomata meta turistica.

Una delle cose più evidenti della città è senz’altro il gran numero di testimonianze barocche presenti in città e negli immediati dintorni, a cominciare dalle residenze sabaude, per le quali si stanno studiando o sono già stati approntati itinerari sul tipo di quelli per i castelli della Loira o dei dintorni di Parigi.

Nel centro di Torino merita una visita innanzitutto Palazzo Madama, voluto dalle due Madame Reali, Cristina e Maria Giovanna, incantevole residenza barocca che ha mantenuto i due torrioni medievali. Lo scalone d’onore e il primo piano sono il trionfo dell’arte tra Sei e Settecento, e fino al 2 settembre prossimo è allestita Favole e magia, una mostra sui due fratelli liguri Guidobono, Bartolomeo e Domenico, che affrescarono gli appartamenti di Maria Giovanna Battista e lavorarono molto per vari committenti nobili.

Vicino a Palazzo Madama, è stato restituito alle visite Palazzo Reale, dove è possibile vedere gli Appartamenti Reali, in stile misto tra neoclassico e barocco, e nella cui Manica Lunga è ospitato quello che sarà il primo nucleo della Galleria Sabauda, trasferitasi dalla sede storica dell’Accademia delle Scienze, la collezione di quadri, dal Medio Evo al barocco, voluta dai Savoia. Palazzo Reale, la Galleria Sabauda, il Museo di Antichità e i Giardini Reali, ancora in fase di sistemazione sul disegno originale di André Le Notre, progettista per il Re Sole.

Barocco ma non solo a Palazzo Mazzonis, sontuosa dimora signorile a due passi da Piazza Castello, in via San Domenico 11, sede del MAO, Museo di Arte Orientale, snobbato a torto da molti perché raccoglie una collezione unica di oggetti e opere d’arte provenienti da Medio Oriente, Cina, zona Himalayana, India, Cambogia e Giappone. Nella stessa zona meritano un’occhiata, anche solo da fuori, tra gli altri palazzi, Palazzo Barolo in via delle Orfane 7, il sontuoso e ancora abitato Palazzo Saluzzo Paesana in via della Consolata 1 all’angolo di via Garibaldi, e, se si vuole fare un piccolo salto all’indietro, il cinquecentesco e tutto affrescato Palazzo Scaglia di Verrua in via Stampatori 4, con un caratteristico ristorante al piano terra e per il resto regolarmente abitato.

Da alcuni mesi è di nuovo aperta la palazzina di caccia di Stupinigi, raggiungibile in una quarantina di minuti di autobus dal centro, gioiello barocco fatto oggetto di un importante restauro, dove si possono ammirare alcuni dei più bei mobili del Piffetti e una sala da ballo da fiaba, infatti è teatro della scena centrale de La Cenerentola di Rossini.

In pochi anni è diventata uno dei monumenti più visitati e amati d’Europa, dopo decenni di abbandono: la reggia di Venaria Reale, alle porte di Torino, porta in un mondo in cui si fondono barocco e moderno, con eventi continui tra concerti, mostre e quest’estate il festival HOPE per promuovere la creatività. La mostra di punta di questi mesi è, fino a settembre, la collezione del Principe Eugenio, militare e esperto d’arte, tra barocco e fiammingo.

Barocco e contemporaneo anche nel castello di Rivoli, sede di uno dei più importanti Musei a livello mondiale dedicato all’arte di oggi, ricco di stanze sontuose, anche se rimaste incompiute. Salendo al castello da via Piol si possono inoltre ammirare numerose case e palazzi d’epoca, oltre ad un paio di chiese.

Se poi si vuole vedere anche l’arte sacra barocca, c’è solo l’imbarazzo della scelta, tra le chiese dell’Annunziata e di San Francesco da Paola in via Po, la Cappella dei Mercanti in via Garibaldi, la chiesa di San Filippo in via Maria Vittoria, i Cappuccini sull’omonimo Monte. San Carlo e Santa Cristina in piazza San Carlo, il Santuario della Consolata in via della Consolata, oltre ovviamente la Basilica di Superga dalla quale si ha la vista su tutta la città.

Per rivivere due secoli come il Sei e Settecento, teatri di tante vicende, reali e inventate, si può quindi oggi fare la scelta di fare un giro a Torino, ed immergersi in angoli che molto spesso permettono davvero di fare un salto in antichi fasti, ancora presenti.

 

Elena Romanello

 

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