Trasformazione della televisione nel tempo dalle origini ad oggi

Trasformazione della televisione nel tempo dalle origini ad oggiNel nostro tempo molte sono le proposte di intrattenimento per il tempo libero, pensiamo ai teatri, ai cinema, ai circoli culturali, alle mostre, ai convegni, ai musei. La televisione che nel passato era in prima linea nell’intrattenere il pubblico ora sembra relegata a svolgere un ruolo secondario, comunque non di primo piano. In passato fu definita: una finestra sul mondo, per la sua capacità di abbracciare universi diversi e di metterci in contatto con realtà nuove e particolari. La televisione indubbiamente sta perdendo terreno e nel corso del tempo sono sempre meno quelli che passano il tempo davanti alla tv. La gente si è progressivamente allontanata per scegliere altre soluzioni. Sicuramente le proposte della tv e i programmi non sono all’altezza della situazione. I film proposti sono un mix di sesso e violenza, le telenovela sono saghe infinite zuccherose, romantiche e soprattutto inverosimili, gli spettacoli mancano di fantasia e di ospiti simpatici e allegri, i costumi sono sempre più volgari, il linguaggio è diventato più esplicito e scurrile, non manca infatti l’uso indiscriminato anche del turpiloquio, la politica descritta appare solo una bagarre tra due schieramenti opposti, le donne dello spettacolo sono sempre meno naturali e via dicendo. Le informazioni che vengono date non sono messaggi validi ma alcune volte sono notizie distorte. L’unico messaggio che si recepisce è l’importanza del look, dell’apparire belli ad ogni costo, le storie umane delle persone vengono spettacolarizzate per aumentare l’audience. Le belle donne che non sanno fare nulla costituiscono un coronamento allo spettacolo, servono per fare scena e attirare il pubblico maschile. Gli adolescenti sono convinti dell’importanza della visibilità televisiva e dell’aspetto esteriore che va curato fino all’esasperazione. Il corpo femminile viene messo in mostra e mercificato. Pensiamo invece per un attimo soltanto chiudendo gli occhi a quella che era la televisione del passato anche quella in bianco e nero. Innanzitutto dava degli autentici messaggi, le presentatrici erano colte, raffinate e eleganti, lo stesso carosello era educativo e non aveva nulla a che vedere con la pubblicità demenziale dei nostri giorni dove non si comprende nemmeno il prodotto che stanno sponsorizzando, gli spettacoli erano un tripudio di luci e colori con l’intervento di comici di successo. La cosa migliore in assoluto erano i programmi che venivano ben organizzati in base ai giorni della settimana quindi in anticipo una persona sapeva il tipo di spettacolo che avrebbe visto in tv:

–          Lunedì: era quasi sempre dedicato a un bel film italiano o no, commedia o altro, ma mai ad alta tensione

–          Martedì: programmi di cronaca, dibattiti, telefilm ecc.

–          Mercoledì:  film, di solito brillante

–          Giovedì: quiz a premi

–          Venerdì: gialli o telefilm polizieschi

–          Sabato: spettacolo con musica, cantanti ecc.

–          Domenica: sceneggiato a puntate, romanzo ecc.

 

Certamente questo rigido programma era suscettibile di trasformazioni più o meno evidenti.

In televisione sono stati realizzati romanzi a puntate di successo tratti dai più grandi romanzi conosciuti: Le stelle stanno a guardare di Cronin, il Santo di Fogazzaro, Piccolo mondo antico dello stesso autore, cronaca di poveri amanti di Pratolini, Arabella di Emilio De Marchi ecc.  La musica aveva un ampio spazio, Canzonissima era una gara canora che vedeva tra i partecipanti i cantanti più in voga del momento. Il festival di San Remo colpiva per l’eleganza di tutti i partecipanti, nessuno si sarebbe mai sognato di presentarsi con i jeans strappati e mezzo nudo sul palco. Questo festival era addobbato con fiori profumati e multicolori invece nei nostri giorni è famoso per l’assenza totale di fiori sul palco. Eppure Sanremo è nota come la città dei fiori! Le presentatrici stesse spesso sono straniere e non sanno pronunciare le parole più comuni del nostro vocabolario. Forse al festival della canzone italiana visto in eurovisione sarebbe meglio mettere una presentatrice italiana, possibilmente non rifatta dal chirurgo estetico. Il palco deve emanare fascino, deve armonizzarsi con la musica, che è appunto armonia essa stessa. Tutti dovrebbero muoversi con grazia, disinvolti e naturali, senza frasi di circostanze e mielosi quanto falsi complimenti. Gli ospiti del festival dovrebbero essere dei comici, per allentare la tensione della gara, specie durante l’attesa spasmodica dei risultati.

In alcuni programmi moderni si invitano famiglie per litigare davanti alle telecamere per far salire l’audience e nel grande fratello spesso si litiga fra i concorrenti, ma non si costruisce nulla. La tecnologia è andata avanti   dimenticando l’importanza che assume per la gente la ricezione di un messaggio positivo, che la televisione non è più intenzionata a dare o non è in grado.

 

Ester Eroli

 

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