Trasformismo da circo

Trasformismo da circoTutti abbiamo il diritto si sognare e i giovani sono quelli a cui è concesso evadere di più data la loro giovane età. Si accettano le stravaganze dei giovani, la loro voglia insistente di imporsi. Siamo abituati a vedere una gioventù vivace e attiva. I giovani amano stare in primo piano, partecipare a concorsi, a spot televisivi, a pubblicità, a serate in discoteca. Molti ambiscono a incarichi nel mondo dello spettacolo, vogliono essere i primi, i migliori. Sembra che sanno meglio di chiunque altro come comportarsi in certi contesti. Si trovano sempre al momento giusto con l’abito giusto, perfettamente calzante. Negli ultimi tempi ci siamo trovati davanti un fenomeno strano che sta prendendo piede. Un fenomeno che mostra, che fa venire a galla tutte le falsità di questo mondo apparentemente possibile. I giovani sembrano detestare l’aria di persone qualsiasi, in carne ed ossa, e allora soffocano la loro personalità, il loro fisico dietro una continua trasformazione. Ragazze che un giorno hanno gli occhi azzurri e i capelli neri lunghi e due giorni dopo sono bionde ricce o rosse con gli occhi truccati di blu. Un cambiamento continuo, radicale, perenne che toglie il fiato, che impedisce qualsiasi riconoscimento. Si ricorre a lenti a contatto colorate, a parrucche, a tatuaggi, a vistosi trucchi, a abiti presi in prestito, noleggiati. Molti per anni insistono sulla trasformazione, anche quando sono grandi e hanno più di trenta anni. Molte ragazze esagerano intenzionalmente per farsi notare. Solo qualche ragazzo si ferma se è impiegato e teme di perdere il posto. Vengono spesi molti soldi per questo trasformismo da circo. Senza contegno ci appaiono sotto gli occhi ragazze con la minigonna e lo zibellino che il giorno dopo portano jeans e maglietta e viso acqua e sapone. Questo mutamento totale ci infastidisce, ci disorienta. Ragazzi con la barba lunga ci salutano e poi capiamo di averli conosciuti in giacca e cravatta e capelli corti. Il fattore decisivo è che ci troviamo di fronte a personalità camaleontiche, a ragazze che sono mogli e madri e che di notte ballano sui cubi e intrattengono i clienti. Tutti sono presi dal demone di apparire, di mostrare, di arrivare sui giornali, nelle radio e nelle tv. Il mondo cade a pezzi, ci sono le guerre e i giovani per un colloquio di lavoro si vestono da clown. La vita pubblica che interagisce sempre di più con quella privata, dove i confini sono labili. Giovani che fanno debiti, lavori poco puliti per comprare per avere un vestito, una immagine pubblica, la foto su un manifesto. Quando incontriamo qualcuno dei giovani dobbiamo supporre il suo nome ma non ne siamo sicuri. Mamme che la sera escono con lunghi capelli biondi e abiti da censura e la mattina accompagnano i figli a scuola con corti capelli castani. Una razza di trasformisti, contorsionisti, mentitori. Infatti il ragazzo truccato da donna da un lato uccide, dall’altro lavora con abito gessato impeccabile. Trasformazioni che ricordano il diavolo, demoniache. Lo sguardo dei giovani impertinente, sfacciato. Pensano di essere nel giusto, di potersi permettere tutto. Guardano con ironia la gente di mezza età, dignitosa, silenziosa. Quando pensiamo di conoscere una persona giovane ecco che questa ci appare sotto un nuovo volto magari più ingenuo o più sbarazzino. Il buon senso ci invita a non salutare nessun giovane se non siamo sicuri di riconoscerlo. Lampade abbronzanti, estensioni, piastre, protesi cambiano i connotati. Noi ci ritroviamo davanti manichini sempre diversi. Bisognerebbe imporre un periodo prolungato di riposo o invitare questi giovani a scegliersi il look che più li rappresenti evitando continui e inutili trasformismi. Infatti se è vero che è possibile mutare faccia non è proprio possibile mutare animo e carattere, o lo stesso dna.

 

Ester Eroli

 

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