Ci sono persone irritanti, che si compiacciono delle nostre disgrazie, che provano gusto a vederci soffrire, che si mostrano superiori, autoritarie. Persone che ci considerano poco, che ci travolgono con il loro spiccato senso di superiorità, che tendono a comandarci attirati dal solo gusto di farlo. Sono persone capricciose che non danno peso alle nostre opinioni. Non mostrano simpatia per noi, di avere interessi comuni con noi, anzi qualche volta sono irriverenti. Con queste persone non esiste solidarietà, voglia di stare insieme. Spesso invece prendono con noi eccessiva confidenza e usano parole sconvenienti. Sono persone legate alla materialità, egoiste e vigliacche. Spesso ci vengono contro, si arrabbiano con noi per futilità. All’inizio ingenuamente crediamo di poterle cambiare, di poterle rendere diverse, di poter rimediare alle loro lacune. Con il tempo in preda alla rabbia le lasciamo un po’ perdere per respirare più facilmente e stare lontani dalla loro oppressione. Alcune volte riusciamo a superare molte tempeste e ci sentiamo sollevati. L’amicizia procede ma poi siamo costretti a dei ripensamenti a degli allontanamenti. Prendiamo le distanze da persone troppo volubile e strane anche se la amicizia va avanti da tempo. Tuttavia capita che durante il nostro esilio la persona torna alla carica con noi chiedendoci un consiglio, un favore. In questi casi sarebbe da chiudere la porta in faccia. Tuttavia dobbiamo imparare che la nostra persona deve sempre trasmettere saggezza. Quindi dobbiamo aiutare consigliare l’altro per il meglio proprio quando ci rende conto che sta sbagliando. Le persone calme e mature devono imparare a ragionare, senza rivangare il passato si può aiutare anche una persona negativa specie se è sull’orlo dell’abisso. Noi dobbiamo difendere, abbiamo il dovere di aiutare perché siamo umani anche se lo chiede il peggior nemico.
Ester Eroli