Trip

Abbiamo sentito spesso la parola di origine anglosassone trip che significa letteralmente viaggio e che nel gergo dei giovani significa stato di alterazione dovuto all’assunzione di droghe e allucinogeni che danno dipendenza.

Molti giovani inesperti considerano l’assunzione di certe sostanze non pericolosa per la propria salute. Gli effetti spesso si vanno sentire nel tempo. Molti drogati dopo molti anni si sono ritrovati con problemi di allergia, intolleranza, con disturbi al fegato, a dover convivere con attacchi di panico. Ci si droga nella convinzione che tutto fila liscio, che le energie restino inalterate. Di solito i drogati invecchiano prima ed hanno un aspetto pessimo.

Ci sono ex drogati che si sono salvati, ma solo tra virgolette. Sembra che ci sono stati casi di drogati che hanno generato figli affetti da schizofrenia, specie se i genitori sono entrambi drogati.

La schizofrenia può anche avere origini genetiche, ambientali, neurologiche, psicologiche ma molti figli di ex tossici ne sono affetti.

E’ sicuramente un disturbo che preclude a una vita sociale serena. Chi ha questa psicosi mostra chiari segni di disadattamento, disturbi del comportamento, ha crisi psichiche, incapacità di controllarsi, disturbi della percezione. Nelle forme peggiori si arriva all’insonnia, al delirio, alla allucinazione, all’apatia . La sfera emozionale risulta compromessa e quindi il soggetto colpito non avrà mai una vita lavorativa, sociale, affettiva nomale.

Questa malattia rappresenta un costo per la società e implica anche un costo umano. L’ansia può portare al suicidio a una riduzione delle prospettive di vita.

Fare un trip implica delle conseguenze spesso impensate ma reali.

 

Ester Eroli

 

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