Trovare l’ago in un pagliaio, nel lavoro però

Oggi trovare lavoro è molto difficile è come trovare un ago in un pagliaio, per adottare un’espressione dei vecchi tempi. Le aziende chiudono, i negozi fanno fatica ad andare avanti e non assumono più commessi in erba, le fabbriche sono al collasso, le imprese di costruzione non sanno che pesci pigliare, il mercato immobiliare crolla. Molti sono i settori in crisi profonda. Il mercato soffre per il crollo dei consumi. Si acquista l’essenziale. Allora si restringono le opportunità di trovare un lavoro serio, duraturo, decisivo. Si trovano solo lavori precari, che durano al massimo una stagione e poi si dileguano come neve al sole. Eppure nel mondo del lavoro c’è stato sempre un nodo irrisolto, una specie di rebus senza soluzione, un enigma senza senso, un rompicapo per inesperti. Da sempre, e non solo in tempi di crisi, alcune ditte, aziende, imprese, di vario tipo hanno richiesto apertamente una precedente esperienza nel settore di almeno un anno. Negli annunci anche online, nelle offerte sui giornali, sui quotidiani le parole sono sempre le stesse e si ripetono: si richiede esperienza provata nel settore, oppure si richiese esperienza minima di un anno, è richiesta vasta conoscenza nel settore, è gradita esperienza di almeno sei mesi ecc. Allora io mi domando per una persona che si affaccia nel mondo del lavoro per la prima volta e non ha mai ricevuto battesimo di sorta come può aver maturato una esperienza anche minima? Come si può pretendere una precedente esperienza se uno non riesce mai a trovare un primo lavoro e nemmeno un lavoretto da due soldi? Se una persona non ha mai lavorato non può certo avere esperienza, semmai solo una conoscenza teorica, non pratica. Allora dovrebbe la stessa ditta avviare un veloce processo formativo per consentire a tutti di partecipare in prima persona al mondo del lavoro, che sembra privilegio di pochi eletti. L’Italia è invece una repubblica fondata sul lavoro e il lavoro è un diritto-dovere costituzionalmente garantito. Il lavoro rimane un diritto sulla carta, nella realtà è privilegio di poche persone fortunate. Si salvano magari quelli che hanno una attività fiorente a conduzione familiare, per gli altri c’è solo una corsa affannosa verso un mondo illusorio fatto di fumo e false promesse, di speranze e delusioni che si alternano con il sole e la pioggia. Forse sin da bambini bisognerebbe pensare a cosa fare da grandi per arrivare al traguardo ben preparati con un’esperienza alle spalle quasi ventennale. Infatti basta iniziare in fasce e tutto si risolve di colpo.

 

Ester Eroli

 

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