Nelle grandi città, nelle città d’arte spesso ci troviamo di fronte a un turismo diverso da quello classico a cui eravamo abituati. In passato si vedevamo di più famiglie insieme in vacanza, padri e figli, con mezzi propri o con viaggi organizzati. Metteva allegria vedere padri e figli insieme a visitare monumenti e musei. Nei giorni afosi si vedevano madri e figlie avviare nei luoghi d’arte conversazioni brillanti e di cultura. Era facile vedere coppie ben affiatate girare e farsi notare in giro. Era bello osservare gruppi omogenei di turisti composti anche da parenti e amici. Ora i gruppi sono di regola formati da gente che tra loro non si conosce e non intende conoscersi. Se qualcuno si avvicina a uno del gruppo questo scatta sospettoso. I comportamenti sono rigidi, prevale un’aria stantia di ostinata superiorità. Eppure tutto il gruppo si è permesso magari quel viaggio costoso e quindi non serve atteggiarsi, visto che tutti hanno le stesse possibilità economiche.
Negli ultimi tempi prevalgono fra i turisti giovani dissennati che devastano la città, che bevono, che si comportano in modo rozzo e villano. Fanno nel centro un chiasso infernale, tra risate sguaiate e smancerie di pessimo gusto. Sono giovani spacconi che si credono adulti e poi si comportano da teppisti. Maltrattano gli anziani senza sapere forse che anche loro diventeranno vecchi prima o poi nonostante la superbia e la chirurgia estetica.
Negli ultimi tempi prevalgono le turiste giovani, in giro da sole senza accompagnatori, che si mostrano nude o seminude. Sono sofisticate, profumate. Girano con l’aria eterea, i capelli raccolti, gli occhi spiritati come quelli di Lucifero. Hanno l’aria snob e snobbano le passanti abitanti della città, le urtano con fare disinvolto, sembrano dire: scansatevi che passiamo noi. Fanno notte fonda nei locali con una espressione di ebete dipinta sul viso. Scelgono locali eleganti, lussuosi. Spesso camminano per le strade con le valigie ancheggiando e richiamando l’attenzione degli uomini e alla fine si lamentano di essere state importunate. Le loro minigonne offrono uno spunto. Il dramma è il loro atteggiamento superbo, non normale, come a dire che a loro è consentito viaggiare agli altri no. Nei locali ridono e si mettono in mostra con ridate stupide e sguaiate.
Le coppie di giovani che girano sono maleducate, importune, troppo allegre. Le città d’arte sono messe a dura prova dalle orde di nuovi e diversi giovani turisti.
Il turismo del passato era più corretto e rispettoso del paesaggio e dei beni culturali.
Ester Eroli