Un antico fenomeno

Ramses II fu uno dei faraoni più longevi della storia egizia. Fu il terzo monarca della XIX dinastia egizia. La sua mummia dopo essere stata sepolta nella valle dei re, dove riposa la sua sposa più famosa Nefertari, riposa nel museo egizio del Cairo. Il suo lungo regno gli dette la possibilità di realizzare molti progetti, anche grandiosi. Eppure esiste un unico filo conduttore che lega tutte le sue imprese. Infatti nel realizzare la sua immensa battaglia contro gli Ittiti si servì di un potente esercito militare che lo accompagnò in tutte le spedizioni e campagne militari. All’interno dell’esercito, costituito anche da mercenari di varia provenienza, era possibile trovare una piaga diffusa: la corruzione. Il grande faraone fu istruito da un gran visir che in realtà per giungere a quell’ambito incarico aveva brigato non poco. Anche fra le molte guardie personali del sovrano serpeggiava l’invidia e la corruzione. La corruzione dilagava persino fra i sacerdoti del dio Amon, con cui si identificava il faraone. I sacerdoti, avendo molti poteri, riuscivano ad avere la mano in pasta in molte questioni importanti. Durante la stessa costruzione del palazzo del re nella zona di Menphi si ebbero fenomeni vistosi di corruzione. Si arrivava ad uccidere il costruttore rivale. Si corrompeva con il denaro, in cambio di favori si prometteva oro, regalie. Molti della corte del re facevano il doppio gioco, facevano buon viso a cattivo gioco e tramavano persino contro il sovrano per spodestarlo. Il massimo della corruzione si ebbe durante la costruzione del Ramesseum, una specie di cittadella religiosa, provvista di templi e residenze. Ramses realizzò durante il suo dominio giganteschi monumenti, statue ecc. tutte idealizzanti il suo potere. La corruzione fu molto praticata anche durante la costruzione delle tombe nella valle dei re. La corruzione era presente fra gli scribi. Per divenire scriba si ricorreva all’antico rito della raccomandazione, tuttora vigente ai nostri giorni. Nella gestione delle miniere di Assuan erano frequenti misteriose uccisioni, dovute alla lotta di potere. La lotta era spietata e tutti volevano godere dei favori speciali del sovrano. Si facevano carte false per entrare nella corte del faraone. Certe persone passavano il tempo a cercare appoggi influenti invece di lavorare seriamente. In una società così evoluta come quella egizia troviamo la piaga della corruzione, piaga che ritroviamo a secoli di distanza nella nostra stessa epoca. Segno evidente che passano le stagioni, i governi ma la sete di potere è sempre la stessa. L’ambizione consegna l’uomo nelle braccia della corruzione. La burocrazia, la corruzione sono sempre state la rovina dei popoli.

 

Ester Eroli

 

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