Un mondo frettoloso

Generalmente il marciapiede all’ora di punta è l’emblema del nostro tempo. Passanti frettolosi che sembrano travolgerci.  Tutti vanno di corsa, alla velocità della luce. La maggior parte sono distratti, guardano ma non vedono. Non si soffermano a vedere la bellezza di un tramonto, di un fiore. Non ascoltano lo stormire del vento, la caduta di una foglia al suolo, il gorgoglio di una fontanella. Sono ottusi, ciechi, chiusi. Nessuno è un osservatore attento. Nessuno si accorge di nulla. Invece andando in giro dovremo essere sempre attenti e pronti anche a segnalare alle autorità le cose che ci hanno colpito.  Qualsiasi disservizio, problema, dovremo avere il coraggio di segnalarlo. Si può comunicare con il telefono, ma anche via email, per iscritto e se proprio vogliamo mantenere l’anonimato, anche in forma anonima. Non dobbiamo per forza spendere la faccia, se siamo timidi. Ma non possiamo lasciare tutto al caso. Per pigrizia, per ignavia, lasciamo che tutto resti com’è.  Di fronte a un semaforo guasto, a una macchina lasciata in divieto di sosta, dobbiamo attivarci. Dobbiamo segnalare i guasti, le problematiche che incontriamo. Come cittadini non possiamo essere passivi. Se in un parco un branco di cani randagi disturba non possiamo dire lascia che sia. Invece la maggior parte cammina, tira diritto, si disinteressa salvo poi piangere davanti a un danno. Troppe volte abbiamo pianto, ci siamo disperati dopo un evento tragico che magari si poteva evitare. Se ad esempio una persona sente odore di gas, vede del fumo, una persona chiusa in ascensore, un auto ferma che chiede soccorso deve intervenire. Invece capita di sentirsi male e di non venire soccorsi, di chiedere una via e di non trovare risposta, di rimanere in panne sull’autostrada e di venire ignorati. Come se noi fossimo trasparenti, invisibili. Non dobbiamo passare oltre perché un giorno potrebbe capitare anche a noi. Nessuno è infallibile. Invece la gente si comporta come se fosse perfetta, come se fosse immortale e cosa peggiore come se gli altri non esistessero.

 

Ester Eroli

 

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