Un museo del giocattolo che fa riflettere

In Germania a Norimberga esiste il famoso museo del giocattolo. In  Italia il più ampio museo del giocattolo si trova a pochi km da Roma, a Zagarolo, a piazza indipendenza. E’ stato inaugurato nel 2005  e viene ospitato nell’ala est del  celebre palazzo Rospigliosi del 500, ricco di affreschi.  In 18 sale piene di 800 pezzi si racconta più o meno bene l’evoluzione del giocattolo, fino ai nostri giorni. Il museo è diviso in sezioni in relazione a specifiche aree tematiche. Troviamo oggetti usati nelle attività didattiche, giocattoli meccanici, bambole rare di porcellana fornite di accessori, proiettori, tricicli, trottole, trenini, burattini, automobili in miniatura, ecc Il museo ospita anche convegni, seminari, incontri, dibattiti ecc. Ma qual è l’elemento che colpisce l’immaginario collettivo? Sicuramente la preziosità e il grande valore dei soggetti esposti. I giocattoli sono tutti realizzati da marchi famosi e provenienti da collezioni per lo più private.  In altre parole si tratta di giocattoli appartenenti a famiglie altolocate, di alto rango. E’ difficile trovare figli di operai intenti a giocare con simili giocattoli. Questo museo, come la visita alla mostra fotografica di Arturo Ghergo a Roma al palazzo delle Esposizioni ci fa riflettere.  Ghergo come sappiamo aprì uno studio fotografico a via Condotti e fu il ritrattista dell’alta società romana e dei divi dell’epoca, infatti ha immortalato tutta una società sofisticata ricorrendo alla manipolazione dell’immagine. Ha fotografato dive del cinema come Loren, Lollobrigida, e uomini politici come Einaudi, Andreotti. Ha lavorato per la moda e la pubblicità.  Si tratta di una fotografia molto studiata, con effetti di luce notevoli, proprio per assecondare i capricci  dei vip.  I comuni mortali sembrano sempre esclusi. Non c’è posto per loro neppure in un museo del giocattolo dove sono sempre principi e contesse a dominare. Ogni tanto ci potrebbe essere qualcosa pure per la gente comune, quella che non fa notizia.

 

Ester Eroli

 

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