Una discussa professionalità

In Italia ci sono molti liberi professionisti, ossia geometri, architetti, periti industriali, che mettono a disposizione le proprie competenze ai clienti in cambio di un onorario. Il pagamento è il corrispettivo della prestazione. Il professionista in generale deve avere un complesso di qualità come costanza, scrupolosità, onestà, rigore. Nel suo esercizio abituale della professione deve mostrare rispetto per gli altri, determinazione, scrupolo di coscienza. La professionalità va riconosciuta perché il mondo del lavoro ha bisogno di figure professionali. Infatti si richiede sempre ai disoccupati di acquisire maggiori professionalità. Il vero professionista deve mostrarsi corretto, rispettoso, preciso. Tuttavia anche la categoria dei professionisti sta decadendo. Medici professionisti, che visitano privatamente, si comportano in modo scorretto e maltrattano i clienti. In alcune riunioni di lavoro i manager professionisti si lasciano andare a commenti sugli impiegati e a illazioni sulla vita privata degli stessi. Donne di potere insultano i dipendenti con una disarmante disinvoltura. Si assiste al trionfo della maleducazione. Allora comprendiamo che esiste una differenza tra istruzione e cultura. La cultura è la capacità di rielaborare quanto appreso, l’istruzione è solo conoscenza, spesso nozionistica. Alcune persone sono solo istruite, istruite nella propria materia. Si possono consultare per avere un consiglio, ma mancano di umanità, di comprensione, di rispetto. In fondo non hanno accompagnato quanto imparato sui libri con una adeguata educazione. Così purtroppo troviamo il medico saccente, borioso che senza tanti peli sulla lingua annunzia l’imminente fine a un paziente appena visitato, l’infermiere che sbuffa in malo modo per essere stato disturbato, la commessa insolente e villana, l’insegnante bisbetica, il commerciante altezzoso, il radiologo maleducato e impaziente . In altre parole manca la dignità, il decoro di rivestire un ruolo sociale. Per certi mestieri sarebbe utile la divisa. Quando si svolgono certi ruoli bisogna mettersi al servizio del cittadino, dell’altro, non scaricare sugli altri le proprie tensioni interiori. Essere professionali significa essere calmi, imperturbabili, sereni, disponibili. La vita privata propria e degli altri dovrebbe essere lasciata fuori. Invece la vita privata spesso serve come arma contro l’altro. E’ indispensabile specie ai nostri giorni raggiungere un buon livello di professionalità, che si ottiene cominciando a lavorare su se stessi.

 

Ester Eroli

 

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