Una materia affascinante

Nel campo degli studi letterari una materia molto coinvolgente è la storia della lingua italiana. Una storia che ripercorre l’evoluzione della nostra lingua nel corso dei secoli. E’ sorprendente vedere come la nostra lingua si sia arricchita nel corso del tempo dell’apporto di termini stranieri, di termini gergali e addirittura onomatopeici o della tradizione popolare. La nostra lingua è indoeuropea e sin dalle origini ha assorbito la parlata degli stessi popoli conquistati. Le varie lingue italiche presenti all’origine sul nostro territorio si sono fuse per dare origine al latino. Lo stesso etrusco scompare già a partire dal secondo secolo ac. Contemporaneamente all’affermarsi del latino nel sud si afferma la lingua greca a causa della dominazione della Magna Grecia. Il latino subisce delle diversificazioni. Il latino classico diventa modello letterario e il latino parlato viene definito volgare in quanto diverso da quello scritto. Il volgare muta da regione a regione, da luogo a luogo. Dal volgare scaturiscono le cosidette lingue neolatine come spagnolo ecc. Nella mutazione dal latino del volgare si assiste a una serie di fenomeni peculiari come la nascita degli articoli, la scomparsa dei casi, la perdita del neutro, della quarta e quinta declinazione latina, la caduta di consonanti finali, l’evoluzione dei dittonghi latini. Il vocabolario latino risulta essere molto ricco e molti termini sopravvivono ai nostri giorni e vengono definiti latinismi. La storia della lingua descrive questo passaggio al volgare con la descrizione di alcuni fenomeni linguistici di rilievo, come la assimilazione regressiva (lactem che diventa latte), la sonorizzazione delle consonanti sorde (lacus diventa lago), la spirantizzazione ( p che diventa b, t diventa d, k diventa g). Successivamente il volgare si arricchisce di termini derivati da metafore (pensiamo a testa che sostituisce il latino caput, e che significava vaso di coccio), diminutivi, francesismi ecc. Con le invasioni barbariche compaiono nella nostra lingua parole che sono dette germanismi, come il nome Roberto ad esempio. Mentre il latino viene relegato nei monasteri il volgare guadagna terreno e fa la sua comparsa ufficiale nei documenti e via via nella letteratura. Lo stesso San Francesco compose il cantico in volgare umbro. Il volgare fiorentino è quello che guadagna spazio e si afferma in modo deciso, soprattutto nel parlato. La prosa scritta resta ancora legata a forme latine di composizione, pensiamo al decameron del Boccaccio. Il fiorentino del 300 a un certo punto diventa il modello anche della lingua scritta. Esiste tuttavia sempre questa dicotomia tra scritto e parlato. Infatti le lingue parlate cominciano a differenziarsi a livello regionale favorendo la nascita dei dialetti locali. Tra il 700 e l’800 si assiste all’arrivo di molti francesismi specie per l’abbigliamento come paltò, ecc. la lingua appare in continua evoluzione. Il 900 è caratterizzato dalla semplificazione del sistema verbale e dall’arrivo di molti americanismi ed espressioni gergali. La nostra epoca è caratterizzata da termini inglesi che sono entrati in modo massiccio un po’ ovunque. L’Inglese sembra essere la lingua universale. La materia storia della lingua ci aiuta a capire l’origine di quasi tutte le parole e anche dei nomi e cognomi. Capiamo ad esempio perché si parla di assassini (la parola è di origini arabe e significa fumatore di hascis ) quando ci riferiamo a persone particolarmente crudeli. I soldati arabi si drogavano per assalire i nemici con più slancio e ardore. Comprendiamo perché ci diciamo con disinvoltura Ciao, ciao è un venetismo e significa schiavo vostro, rappresenta un omaggio alla persona. Il ciao è una forma di saluto molto diffusa ed ha origini venete. Molte parole che noi utilizziamo con frequenza hanno un origine dialettale. In realtà mentre parliamo la nostra lingua ci sfugge di mano, sta evolvendo di nuovo e chissà dove ci porterà. Forse un giorno useremo una lingua universale, tecnologica valida per tutti e non ci sarà bisogno di traduzioni e interpreti.

 

Ester Eroli

 

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