Una storia d’amore

Una storia d’amoreSiamo abituati a leggere sui giornali e le riviste le storie d’amore di coppie celebri. Ci sarà capitato di vedere la copertina della canzone Storia di due innamorati, cantata da Albano Carrisi e Romina Power, ispirata alla colonna sonora del film di Renè Clement “Giochi proibiti”. La copertina riguardante la canzone, sigla della trasmissione radiofonica Gran Varietà, mostra una coppia felice, con gli occhi brillanti, luminosi. Una coppia vestita alla moda degli anni settanta, allegra, spensierata, disinvolta, al settimo cielo. Le fotografie di quegli anni di questa coppia famosa mostrano una storia d’amore autentica. L’amore sembrava vincere, omnia vincit amore come direbbe lo stesso Dante Alighieri. Nonostante lei fosse americana, figlia d’arte e lui di altra cultura, italiano, figlio di contadini del sud. Questo amore faceva sognare le generazioni dell’epoca che cercavano di sapere di più di questa love story. Come sappiamo anche questa storia, come tante, è finita. Ci si può interrogare solo sui perché, ammesso che ci siano. L’amore allora veramente ha una scadenza è solo “fuoco e fiamme per un anno e cenere per il resto della vita” come scriveva lo scrittore Giovanni Verga. In realtà l’amore è legato alla giovinezza, al fresco vento degli anni giovanili. L’amore, la sua realizzazione è solo uno dei tanti ideali dei giovani. Nel caso dei coniugi Carrisi si tratta di un amore giovane, fresco, bello. Quando si è giovani si ha una visione della vita particolare che nel tempo può cambiare. Nel tempo la nostra personalità si evolve, i gusti cambiano, ciò che prima ci piaceva poi non lo tolleriamo più. Si cambia modo di parlare, di pensare, di votare, si cambiano abitudini, taglio di capelli. Si modifica l’approccio con gli altri, il linguaggio diventa diverso. I cibi che prima ci facevano impazzire ora vengono abbandonati e viceversa, il nostro palato si raffina. I nostri gusti musicali sono più decisi. Viene fuori a un certo punto il carattere e appariamo più orgogliosi, più prepotenti. Quello che ci piace fare non è detto che lo capiamo subito. Con gli anni scopriamo le nostre inclinazioni naturali, le nostre debolezze, i nostri pregi e difetti. La persona al nostro fianco che noi avevamo scelto potrebbe non riconoscere più il nostro cammino, non comprenderci, non riconoscerci, tanto siamo cambiati. La natura, le caratteristiche di un’anima vengono fuori dopo. Noi stessi ci stupiamo dei nostri gusti mutati, delle nostre scelte audaci. I colori che prima ci piacevano ora ci sembrano smorti, insignificanti. I giovani subiscono il condizionamento della famiglia, della scuola. Una volta grandi scoprono quello che vogliono. Decidono in base al proprio stato d’animo, al proprio pensiero. Gli eventi della vita possono spingere a fare scelte estreme. Le opinioni stesse possono mutare, così pure i giudizi, le considerazioni. Siamo veramente uno, nessuno e centomila. Allora la persona al nostro fianco, specie se scelta in giovane età, può non comprendere, addirittura può fraintendere. Allora nascono malumori, crisi, musi lunghi. Con il tempo possiamo scoprire che ci piace viaggiare, che odiamo la cucina giapponese, che viviamo solo per la scrittura, che apprezziamo la gente silenziosa. La personalità che viene fuori è nuova anche per noi, ci sorprendiamo magari del nostro spiccato gusto estetico che credevamo di non avere. Scopriamo di amare i capelli biondi, e vediamo che ci stanno anche bene, ma l’altro può disorientarsi, perdere un punto di riferimento. Se si vuole mantenere in vita una storia d’amore ci vuole pazienza, comprensione, coraggio, stima di sé ma non è assolutamente facile.

 

Ester Eroli

 

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