Viaggiare per riflettere

Viaggiare per riflettereDopo un inverno tedioso la maggior parte delle persone ambisce a realizzare una vacanza rilassante, possibilmente lontana dal caos cittadino, se vive in città, o dalla quotidiana routine se vive in altri luoghi. La vacanza viene quasi sempre concepita come evasione per godersi le bellezze della natura e dell’arte. Il viaggiare può divenire veramente una passione e spingerci verso nuove realtà possibilmente lontane dalla nostra. Viaggiare per conoscere nuove civiltà, altre tradizioni, altri stili di vita. E’ come aprire una finestra sul mondo e ammirarne tranquilli, con occhio attento, le bellezze. La curiosità può spingerci in area inesplorate, in zone isolate dove ci è più facile sgomberare la mente dai soliti pensieri che ci assillano. Nel fare certi viaggi ci vuole costanza, coraggio, intraprendenza, spirito di adattamento. Per molti i viaggi sono una dolce ossessione. E’ sempre entusiasmante perdersi tra paesaggi incontaminati, visioni di castelli, monumenti antichi e vecchie cattedrali, costruzioni particolari quasi fiabesche, spiagge deserte, tramonti infuocati, stradine ordinate, fiori nei balconi come in un’eterna primavera, locali tipici in legno, tra zone desolate e scogliose, bazar orientali, località marine, fiumi lenti e tranquilli ecc. Il mondo offre una vasta gamma di soggetti che attirano inesorabilmente come una calamita l’attenzione dei turisti. Una persona ci delude e noi turisti voltiamo pagina e voliamo lontano in un’altra dimensione per distrarsi completamente, dimenticare soprattutto e riacquistare le forze per essere pronti per nuove battaglie. Ovviamente per viaggiare sicuri ci vuole tempo e denaro. Tuttavia ci sono mete relativamente vicine da considerare, da valutare. Infatti si può viaggiare anche e soprattutto per confrontare le società con cui si viene a contatto, quindi per riflettere su ciò che si vede. Un viaggio in Germania può essere ,per un italiano, un motivo di riflessione accurata. Le città tedesche ci colpiscono per il loro ordine perfetto: non ci sono cartacce o mozziconi di sigaretta per terra, gli autobus perfettamente lindi sono quasi sempre puntuali, ogni fermata di autobus o pullman è fornita di pensilina, non ci sono scritte sui muri o in altri luoghi, a ferragosto non c’è il coprifuoco come nelle nostre città, dove comprare un po’ di pane è già una ardua impresa, i negozi sono perfettamente puliti e la merce ben esposta, i monumenti principali sono controllati dalle forze dell’ordine anche in borghese, i giardini e i cimiteri sono curati in modo quasi maniacale, le pavimentazioni e i marciapiedi non presentano insidie, si può portare collane d’oro senza il timore di venire derubati, i treni non sono sporchi e non hanno vergognose scritte sui fianchi, i vetri delle finestre delle chiese sono puliti e lucidi, ecc. Una situazione che sbalordisce il turista italiano abituato a ben altro. Allora viene spontaneo chiedersi come mai nel nostro paese queste meraviglie non accadono. Molto dipende dalle amministrazioni locali ma anche dal carattere dei cittadini. L’italiano appare egoista e indifferente agli aspetti sociali. Il bigliettino da visita tedesco è quello di un salotto di lusso dove veramente regna l’ordine, il rispetto della cosa pubblica. Anche gli ospedali non hanno nulla a che vedere con i nostri. Sembra di stare in un altro pianeta e il rientro nei nostri confini è segnato da un profondo sospiro di rassegnazione.

 

Ester Eroli

 

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