Volere troppo

Molte persone sono in costante competizione con gli altri e fanno le cose non perché ne traggono piacere ma per sfida, per far vedere agli altri. Ogni occasione è buona per ostentare, per strafare, per mettere sotto il naso degli altri le loro prodezze, i loro successi. Ogni avventura, ogni viaggio viene sottolineato, evidenziato. Molti rischiano pure la vita pur di far vedere agli altri. Scalano le montagne pur non essendo capaci per far vedere agli altri la loro bravura, la loro ricchezza. Ognuno vuole dimostrare di essere benestante, di essere perfetto. Ogni persona si affatica, si affanna, corre i rischi pur di far vedere agli altri. Non si tratta mai poi di una ostentazione leggera ma di una ostentazione pesante e certe volte irritante. In certi casi si vuole strafare senza riflettere sulle conseguenze. Si ubbidisce meccanicamente a una esigenza di pavoneggiarsi davanti agli altri che spesso se ne infischiano, si stringono nelle spalle indifferenti. Abbiamo assimilato la cultura del volere troppo, non ci accontentiamo e allora facciamo il passo più lungo della gamba per ignoranza senza spaventarci mai. Soffochiamo persino il nostro istinto di conservazione che vorrebbe aiutarci, dare il suo contributo. Organizziamo battute di caccia senza pensare ai pericoli e poi magari finisce che qualcuno della compagnia rimane ferito. Dopo una giornata intensa di divertimenti in vacanza la notte prendiamo l’auto per andare in giro e poi facciamo un incidente per la stanchezza. Dopo una giornata di sole e di caldo  ci mettiamo alla guida nel traffico, senza riposarci e finiamo fuori strada, investiamo un passante. Ogni volta in vacanza corriamo da una parte all’altra per vedere tutto in poco tempo, musei, biblioteche, monumenti e poi per la fretta finiamo investiti da un autobus come è già accaduto a molti turisti finiti nelle cronache dei giornali. Molti turisti dopo un tour diurno massacrante da soli si sono incamminati per vedere altre cose, senza la guida e sono finiti investiti e uccisi da un pirata della strada. Dopo una giornata intensa di duro lavoro ci siamo messi in marcia con la bicicletta e poi siamo caduti. I giovani sono quelli più spericolati che non ascoltano i consigli se non fugacemente. Le loro scelte sono avventate, non dettate dalla rettitudine. Non sentono ragioni. Corrono da una discoteca all’altra con la macchina di notte. si intrufolano in feste private dove ci sono persone di tutte le razze e poi finisce tutto in rissa. Molti giovani sono morti dopo risse fuori dai locali. Molti giovani stranieri si sono avventurati il luoghi troppo solitari e sono stati malmenati, insultati. Di notte in molte città multietniche avvengono scontri e retate fra bande rivali. La mescolanza di razze che produce solo violenza, odio e risse. Tutti vogliono troppo,  vogliono tutto e subito senza mezzi termini. Nessuno si accontenta di quello che è, di quello che possiede, vuole sempre di più a costo di rimetterci la dignità, la vita stessa, a costo di imbarcarsi in loschi affari. Abbiamo acconsentito alla creazione di una cultura basata solo sui soldi. Beffardamente è proprio il denaro a rovinarci, a inaridirci a voltarci le spalle sul più bello. Ci sono quelli che sono andati in pensione e continuano a lavorare sodo senza accontentarsi, e alla fine muoiono sul lavoro per uno sgambetto del destino, a un passo dal traguardo. Il destino non si mostra certo cortese, non ci guarda in faccia, non apprezza gli sforzi sovrumani fatti. Ci guarda ironico pronto a colpire. A noi non resta che obbedire, che chinare la testa senza fare commenti. Ci sono quelli che scendono da un aereo e salgono su una nave da crociere, viaggiano senza sosta come se fossero finiti i giorni, non si accontentano, spendono tempo e denaro, si industriano per fare dieci e più viaggi l’anno sfidando la sorte che qualche volta diventa cattiva. Allora si muore su un traghetto, di incidente aereo. Quel volere troppo, quel volere tutto può essere una lama a doppio taglio. Ogni tanto dobbiamo porci dei limiti, pensare che non si può fare tutto insieme, di fretta, in modo approssimativo. Meglio organizzare magari un unico viaggio l’anno ma fatto a dovere. La fretta è una nemica perversa e guasta ogni attività. In fondo nessuno ci obbliga a strafare, solo il nostro ego smisurato. Spesso agli altri non interessa affatto quello che facciamo noi nel privato.

 

Ester Eroli

 

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