Zurigo, città ingegnosa

Zurigo, città ingegnosaUno dei più belli musei nazionali è quello di Zurigo, capoluogo del cantone che porta il suo stesso nome, diviso in ben 12 quartieri . Questo museo riassume la storia di tutta la regione metropolitana. Si parte dalla preistoria, dai primi insediamenti in quest’area, dalla descrizione del loro quotidiano, per approdare a ripercorrere gli anni del medioevo, con la rappresentazione minuziosa della sua arte sacra e profana, del romanico e del gotico. Le opere in mostra sono spesso di scuola svizzero- tedesca. Poi si passa alla raffigurazione delle epoche successive. Troviamo mobili rinascimentali, prodotti dell’artigianato del 600, anzi alcune botteghe sono ricostruite come fonderie ecc., utensili agricoli del 700 e 800, poi oggetti vari come orologi, costumi, arazzi, vetrate, tessuti stufe di maiolica di età compresa fra il 600 e l’800. Troviamo poi una grande quantità di armi e armature di varie epoche. Zurigo non è solo famosa per il suo museo, per i suoi palazzi signorili dell’800, per i suoi eleganti negozi adatti per lo shopping, per l’imponente stazione la cui architettura venne realizzata nel XIX secolo, per il duomo in stile romanico, per il lago attraversato da battelli su cui si può pranzare , per il suo perfetto trasporto pubblico, per la vita notturna, ma anche per essere una città ingegnosa. Infatti in questa città regna l’ordine, la puntualità, la pulizia. Infatti nella zona ovest vecchie architetture industriali sono state ristrutturate e reinserite nel contesto urbano. Al posto di fabbriche fatiscenti troviamo aree di socializzazione con la presenza massiccia di negozi e di gallerie commerciali, di ristoranti e bar. A Zurigo c’è un ristorante ogni 180 abitanti, la maggior parte dei quali concentrati sul corso principale. Ci sono ben 50 locali per giovani studenti. Zurigo ospita più di ventimila studenti. E’ un centro di cultura attivo, infatti il dadaismo come corrente nacque in questa città. Sicuramente in Italia al posto di quelle fabbriche dismesse ci sarebbero stati solo rifiuti e degrado.

 

Ester Eroli

 

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