La tolleranza, una virtù che scompare

La tolleranza, una virtù che scompareVoltaire, in un secolo importante come quello dell’Illuminismo, ha scritto un saggio dal titolo emblematico, significativo “Trattato sulla tolleranza”, a significare l’importanza di possedere questa virtù. Molti saggi sono stati scritti sulla tolleranza nel corso dei secoli. Intolleranti infatti sono quasi sempre i regimi dittatoriali e autoritari che generano ostilità. Tollerare, dal verbo latino tollere, significa, come sappiamo avere la capacità di vivere e di convivere in modo pacifico anche con persone diverse da noi per modo di essere e di sentire. La tolleranza è legata al concetto di rispetto e di accettazione. In altre parole si deve essere, in alcuni contesti culturali e sociali, necessariamente pazienti, indulgenti, comprensivi, disponibili, arrendevoli, malleabili. Bisogna evitare atteggiamenti critici, di distacco o addirittura di rottura. Bisogna essere disposti ad ascoltare, ad accogliere. Si deve tollerare anche quello che ci disgusta per le sue caratteristiche intrinseche. Ci rendiamo conto che la nostra libertà ha dei limiti ristretti, ma accettiamo di buon grado, senza ribellarci, la tolleranza politica e religiosa. Nella nostra vita privata cerchiamo di essere tolleranti al massimo grado e di accettare le persone moleste, senza riserve, senza aggressioni o malanimo. Con il tempo incontriamo sul nostro cammino giovani sempre più intolleranti e disposti a tutto, anziani sempre più ostinati, gente sempre pronta a polemizzare ed ad attaccarci anche senza motivo. Noi sopportiamo tutto con abnegazione, con spirito di sacrificio, con volontà. Non replichiamo mai alle offese, non rispondiamo male, ci pieghiamo come giunchi molli e teneri. Con il passare degli anni l’idea di tolleranza assume ai nostri candidi occhi una connotazione negativa. Ci sentiamo come robot costretti passivamente a subire. Sopportiamo la superbia dei ricchi, la tracotanza delle donne in carriera, il tradimento dei parenti, l’ostilità degli invidiosi, la superbia dei potenti fino all’inverosimile. Un giorno però ci lasciamo andare dimenticando la pazienza degli umili.

 

Ester Eroli

 

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