Il rifugio caldo della lettura

Nella novella di Pirandello “Mondo di carta” si parla di un pover’uomo divenuto cieco e costretto per forza maggiore a smettere di leggere. In verità la sua era una mania, non aveva mai vissuto intensamente, ma decifrato la realtà solo attraverso i libri. Aveva letto di continuo opere di filosofia, di viaggi, e si era indebitato per comprare libri particolari. Alcuni libri, anche per risparmiare, li rileggeva. Montagne di libri sparsi, alla rinfusa ingombravano la sua casa. Per lui vivere voleva dire leggere. Senza la lettura era meglio la morte. Si affidava, ormai cieco, ai ricordi di letture trascorse. Non contento aveva assunto una lettrice mettendo l’annuncio sul giornale. Ma la lettrice non lo soddisfaceva. Nel suo soffocante mondo di carta, tutto il suo mondo, non c’era spazio per gli estranei. Oggi ai nostri giorni i giovani sembrano poco inclini alla lettura. Secondo le statistiche ci sono paesi europei che sono maggiori fruitori della carta stampata rispetto all’Italia. Ci sono certo le nuove tecnologie che non aiutano alla lettura. Il pc ha sostituito il vecchio libro cartaceo. Eppure era piacevole vedere il libro pieno zeppo di appunti, di segnalibri colorati, di sottolineature. Il mondo di carta sta scomparendo. Eppure per sfuggire alla morsa del tempo che stringe e alla frenesia moderna non c’è niente di meglio di una buona lettura. Leggendo sulle panchine dei giardini, sugli autobus, sulle metropolitane ci si immerge in una realtà diversa, lontana, meno squallida. Spesso si legge anche in pausa pranzo per sfuggire di proposito alle insulse chiacchere dei colleghi. In fondo il mondo di carta rimane ancora per molti un caldo rifugio protettivo, dove le voci rumorose del mondo giungono attutite e prive di significato.

 

Ester Eroli

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.