Chi non è perfetto si sente ovviamente a disagio, chi ha dei difetti, delle deformazioni cammina a testa china con il cuore palpitante chiuso nel petto. Di solito si tende ad additare chi ha difetti, a spettegolare su di loro. Chi ha dei problemi viene scrutato, osservato, guardato con curiosità, seguito con lo sguardo.
Poi il mondo attuale si lascia andare a un altro tipo di atteggiamento molto crudele. Si ride degli altri con facilità, godendo dei loro mali. Si ride persino delle passioni degli altri. Sul conto degli altri si sparla anche in pubblico non solo fra le mura domestiche. Non si dice mai la verità ossia che si hanno gli stessi difetti degli altri.
Siamo caduti nell’abisso di una risata infinita, fragorosa, sguaiata, impertinente, indisponente volgare. Risate che attirano altre risate. Siamo legati a un riso continuo, diabolico.
Si ride delle donne anziane vestite da giovani, dei bambini troppo lenti, delle ragazze vestite classiche, dei ragazzi troppo seri. Si ride delle auto troppo vecchie, delle bambine troppo in carne. Non si risparmiano le risate. Si ride dei vecchietti che comprano poco per risparmiare persino sul cibo, dei ragazzi che fanno lavori umili.
Il dramma è quando si ride dei parenti che non hanno figli per ragioni di salute o che non possono permettersi una vacanza di lusso in posti da fiaba.
La nostra libertà possiamo dire che finisce quando comincia la crudeltà degli altri.
Ester Eroli