Una riflessione sulle adozioni

Una riflessione sulle adozioniIn questi ultimi tempi si sta affacciando l’ipotesi di aprire la strada alle adozioni gay. Con determinazione molte associazioni perseguono questo obiettivo. Altri gruppi politici invece esprimono incertezza e dubbio. Il dibattito acceso apre una voragine di inquietudini. Il tema è scottante in tutta la sua complessità.  La posta in gioco è alta. Se da un lato appare necessario tutelare i diritti sacrosanti di alcune categorie di persone  dall’altro si guarda con apprensione al modello di famiglia anomalo. I figli di coppie gay avrebbero due padri o due madri  a seconda della situazione. Le persone attaccate alla tradizione protestano. Le persone interessate attendono con impazienza una svolta e pretendono una tutela. Sullo stesso piano troviamo in questo caso verità e menzogna. Da un lato i diritti dei gay, il loro istinto e desiderio di essere genitori, comprensibile, dall’altro i pregiudizi ancora imperanti, che non darebbero scampo ai figli nati fuori dall’ordinario. Infatti fino a pochi anni fa un figlio di una ragazza madre all’interno di una classe veniva discriminato, non trovava facilmente amici e gli si ricordava costantemente, in ogni occasione utile, che non aveva un padre come tutti gli altri. In occasione del Natale con un sorriso doloroso la maestra sceglieva altri bambini per la recita e per la sacra rappresentazione non quelli figli di ragazze nubili. La gente si mostrava dolce e disponibile solo con chi era in possesso di carte regolari. I figli di donne sole erano guardati con sospetto, le mamme temevano che la donna potesse insidiare il proprio marito essendo single. Certi bambini erano giudicati maleducati perché privi di una guida. Sul conto di ignari fanciulli spesso circolavano strane voci, strani pettegolezzi. Solo le persone sensibili accoglievano i rifiutati, solo loro erano complici e solidali. Intanto i ragazzi discriminati diventano sempre più solitari, si estraniavano dalla società. Gli sguardi della gente avevano sempre la mania di appuntarsi sui i figli illegittimi. I coetanei nei confronti dei diversi sia essi illegittimi, obesi, zoppi erano sempre maligni. In alcuni casi verso il diverso c’era una vera e propria cospirazione che si concludeva con la definitiva esclusione del soggetto in questione. Bisogna sapere, conoscere le terribili discriminazioni che subiscono dei bambini da parte dei bulli del quartiere. Alcuni bambini discriminati  si rifiutano di andare a scuola, di mangiare, di parlare, altri tentano una goffa reazione maldestra . I  forti, quelli che si credono nel giusto, hanno la meglio.  I diversi vengono castigati per un delitto che non hanno commesso. La difesa dei diversi è sempre debole, tenue, viene da pochi, che vengono presi di mira solo perché hanno difeso un essere diverso.  Allora dobbiamo essere di carattere e prima di fare una legge bisognerebbe educare al rispetto e se non si riesce nell’intento ricorrere allora a una legge severa che punisca gli aggressori di gente giudicata e definita diversa. Se ci teniamo alle adozioni gay dobbiamo impegnarci al rispetto reciproco. Forse guardandoci intorno ci rendiamo conto che non siamo per niente pronti. I pregiudizi aleggiano nell’aria come un profumo penetrante che stordisce.

 

Ester Eroli

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.