Tale scoperta diede ad Alessandro Volta un certo lustro tra tutti gli accademici d’Europa, tanto che entrò egli stesso a far parte di varie accademie scientifiche. Era l’anno 1775.
Negli anni immediatamente successivi, Volta iniziò ad approfondire le tematiche riguardanti la chimica dei gas. Studiando dunque i fenomeni inerenti in particolare la dilatazione dei gas, egli arrivò prima di Gay-Lussac alla formulazione della legge della dilatazione termica dell’aria e del vapore acqueo a pressione costante. A lui si deve anche la scoperta del metano e della pistola a gas, basata quest’ultima sul principio della combustione dei gas entro un ambiente chiuso.
Ma fu soprattutto attorno al 1792 che Volta concentrò i suoi studi alla scoperta di ciò che lo consacrò alla futura memoria dei posteri: la pila, ricordata in onore del suo scopritore, appunto, pila di Volta.
Venuto infatti a conoscenza delle osservazioni elettro-fisiologiche condotte da L. Galvani sulle rane morte, Alessandro Volta approfondì la materia e condusse alla scoperta che si genera una differenza di potenziale di lieve entità tra due conduttori metallici che siano posti tra loro a contatto. Questo apriva la strada alla più moderna batteria elettrica.