ALTITUDINE

Il mal di montagna è un fenomeno molto diffuso che prescinde dalla età, dalla preparazione atletica, dal sesso e che colpisce ad alte quote, di solito al disopra dei 2000 metri dove l’aria è più rarefatta, la pressione  più bassa e l’ossigeno minore. Si tratta propriamente di una carenza di ossigeno che nei soggetti più sensibili o affetti da particolari patologie  come diabete, ipertensione, problemi coronarici ecc. provoca sintomi come cefalea, affaticamento, nausea, inappetenza, anoressia, irritabilità, affanno, asma, stato confusionale, stanchezza, vertigini, febbre, stordimento, insonnia, problemi vascolari, aumento pressione, rottura di capillari, spossatezza, alterazioni acustiche e visive, allucinazioni nei casi più gravi, sonnolenza, convulsioni, tremori, rossori, alterazioni della vista, labbra scure e gonfie, tosse secca, emorragia retinica, stress nervoso e respiratorio, cianosi, tachicardia, macule nell’occhio, infezioni di vario tipo, danni al sistema nevoso centrale, febbre , allergie e nei casi estremi come e decesso. I residenti ovviamente sono acclimatati. Il problema è che ad alta quota aumenta la frequenza cardiaca e la respirazione e si ha anche un senso di oppressione toracica. Hanno problemi anche i pazienti in chemioterapia o che hanno fatto il laser.

Il fenomeno è stato sottovalutato non studiato bene. In certi casi il fenomeno è lieve e si esaurisce in poche settimane. E’ chiaro che bisogna bere molto, evitare bevande alcoliche e gassate, eccessivi sforzi fisici, fare delle pause, evitare salite frettolose e ripide. La diagnosi deve essere tempestiva e accompagnata da esami diagnostici. Chi è affetto dovrebbe alloggiare in quote più basse. L’allenamento in quota può essere utile perché favorisce l’adattamento e la resistenza. Si possono verificare problemi anche nel caso di stress nervosi, uso di sonniferi, mancanza di liquidi. Si può arrivare al coma, alla paralisi e al decesso., all’edema celebrale e polmonare  Il calo delle prestazioni è dovuto al poco assorbimento dell’ossigeno nei polmoni. Un segno manifesto sono le labbra blu e scolorite. I bambini sono poco colpiti dal mal di montagna. Chi viene colpito, di solito sciatori occasionale e turisti  ignora i sintomi e non li considera.

Il problema si può arginare con la discesa subito, con l’uso di analgesici, con l’apporto di ossigeno immediato, con farmaci e capsule a uso prolungato, con specifica ventilazione, \con il ibuprofene da prendere già dal giorno precedente la escursione, con l’assunzione di liquidi e oppiacei, con la riduzione della attività fisica, con ore di riposo  e sonno, con farmaci specifici  assunti per via orale, con diuretici, si deve tenere conto che alcuni di questi farmaci provocano il torpore. Il mal di montagna si può prevenire con dei farmaci anche se ci sono stati molti casi di recidiva. In molti casi gli escursionisti professionisti portano la sacca iperbarica portatile per essere più sicuri se operano in gruppo.

Alcune agenzie turistiche organizzano tour in modo superficiale senza considerare questo aspetto con il risultato che molti gitanti si sono sentiti molto male. Prima di partire per un viaggio in alta montagna bisognerebbe fare delle ricerche adeguiate e premunirsi per evitare spiacevoli avventure.

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