CATALDO

Il nome Cataldo è di origine irlandese viene dal cathal e significa dominio sulle guerre come era irlandese lo stesso san Cataldo vissuto nel VII secolo dc. . I suoi genitori, gente semplice dedita alla agricoltura, si convertirono al cattolicesimo grazie all’arrivo nel loro paese di missionari italiani. Cataldo ricevette una educazione religiosa votata allo spirito di sacrificio. Dopo la morte di entrambi i genitori decise di dare ai poveri la sua eredità. Si fece monaco entrando in un monastero irlandese dove fu seguito dall’abate che fu suo padre spirituale per anni e che sostituì alla guida del monastero dopo la sua morte. Divenne sacerdote.

Fece un viaggio in terra santa e  in occasione del pellegrinaggio gli apparve Cristo invitandolo a raggiungere l’Italia per operare conversioni. Si imbarcò su una nave greca e raggiunse un borgo marino vicino Lecce che prese il nome di marina di san Cataldo. Per calmare una tempesta gettò l’anello e in quel posto sorse una sortente di acqua. Poi si spostò a Taranto dove divenne vescovo della città e compì opere di evangelizzazione distruggendo il paganesimo ancora imperante. A Bari bloccò l’avanzare della peste e infatti considerato il protettore contro le epidemie. Fu professore e insegnante ed ebbe molti discepoli e in suo nome nel XV secolo fu creata una confraternita.

Aveva il potere di guarire le persone rapidamente, di guarire i ciechi, i sordi, i muti e di resuscitare i morti.

Il santo è morto a Taranto l’otto marzo del 685. Fu sepolto, per suo desiderio, sotto il pavimento del duomo di Taranto ma le incursioni saracene travolsero tutto. La sua tomba fu ritrovata durante gli scavi per la ricostruzione della chiesa, il ritrovamento fu accompagnato da un intenso odore di fiori. La sua festa cade il 10 maggio giorno del ritrovamento delle sue spoglie mortali.

Un eremo a lui dedicato si trova nella provincia di Rieti a Cottanello.

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