Antagonismi in famiglia

Antagonismi in famigliaMolte persone sperimentano sin da bambini la competizione. Molti, pur nascendo in una ottima famiglia, vivono sulla pelle l’antagonismo anche fra familiari, soprattutto fra essi. La competizione esasperata da sempre un senso di vertigine acuta. Ogni giorno il neonato, il piccolo, viene paragonato a un altro parente, magari sminuito, criticato, offeso. Il piccolo messo al bersaglio si sente insicuro, inutile, incompreso. Ogni offesa, ogni rimprovero lo lasciano a bocca aperta.  Ad ogni commento perverso suda freddo, a ogni vittoria personale salta elettrizzato, non tanto per il successo, quanto per aver sconfitto il rivale. Chi perde si sente schiacciato, deluso e pronto quasi a vendicarsi. I parenti più prossimi sono quelli più competitivi. Le donne parenti sono più smorfiose, più antagoniste. Nascono così equivoci, rappresaglie, malumori, formalità. La gelosia, l’invidia non si possono domare nemmeno fra consanguinei. Sono poi le questioni materiali quelle che si disputano.  Gli interessi sono sempre in primo piano.  La gentilezza d’animo, la modestia non sono virtù della famiglia. Ognuno si mostra attaccato al proprio io. Chi rimane passivo, si lascia trasportare dagli eventi senza competere viene definito stupido anche dai parenti. Quelli irruenti che non si lasciano mettere nel sacco di solito emergono, si aprono un varco e giungono alla meta. Alla fine la persona più antagonista, più crudele sembra quella vincente almeno in apparenza, forse perché con il suo atteggiamento sembra più sicura e credibile. Quelli più rivali di solito sono ironici, tendono poi a sopraffare gli altri su ogni cosa anche la più banale a reprimere. I parenti stessi restano impressionati dalla vittoria del più ribelle, del più antagonista della cerchia familiare , che sembra sempre cogliere nel segno. Spesso però si tratta di una vittoria fittizia, abusiva, scippata. Infatti spesso, anche in famiglia, ci sono persone che non sono in grado di competere, che sembrano restare timidamente indietro. Sono persone che si lasciano andare senza lottare con gli altri all’ultimo sangue, seguono il flusso solo dei propri pensieri limpidi privi di confusione . Sono rigorose, attente, intuitive ma non competitive.  Vengono giudicate inferiori, modeste, indecise, magari perché parlano sottovoce e non si vantano. Sono persone anche derise per la loro ingenuità e semplicità.  Poi alla fine i semplici si limitano a fare i fatti. Senza antagonismi, dispetti attendono i rivali al varco. L’antagonismo spesso nuoce proprio a chi lo ama.

 

Ester Eroli

 

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