Anticorruzione

AnticorruzioneIn materia di corruzione nel nostro paese si mira alla prevenzione. Il nostro piano nazionale anticorruzione ha individuato quattro aree a rischio.  Nelle leggi ci sono molti cambiamenti in atto sia nel pubblico che nella sfera privata. In ogni azienda dovrebbe essere nominato e istituito il responsabile della prevenzione e dell’anticorruzione e il personale dovrebbe essere formato sul tema con appositi seminari. Esiste quindi un piano anticorruzione che si base sul valore della trasparenza a tutti i livelli. Importanti sono le misure preventive e la possibilità di fare segnalazioni da parte dei dipendenti  e cittadini. Le segnalazioni devono riguardare anche i possibili casi di conflitto di interessi. Ogni segnalazione tuttavia crea per forza di cose un dilemma etico. Il dipendente può decidere di ignorare, rimanendo silente o segnalare l’abuso dell’ufficio riscontrato. Tuttavia segnalare significa andare incontro a tutta una serie di ritorsioni da parte dei colleghi, dei dirigenti, dei capi. Nel nostro paese si può segnalare solo se si hanno le spalle coperte in modo adeguato, se si è tutelati. Certo conta molto il codice di comportamento che vige nei dipartimenti e l’etica individuale. In teoria il dipendente dovrebbe collaborare con la strategia anticorruzione sia con il responsabile della corruzione sia con il dirigente capo dipartimento. La segnalazione, anche orale, agirebbe come fattore di prevenzione. Non sono ammesse le segnalazioni anonime.  In verità ogni ente per una questione di reputazione cerca di non far trapelare all’esterno eventuali situazioni di rischio. I dirigenti che hanno avuto le segnalazioni tendono a sminuire per non avere problemi anche se esiste l’obbligo della riservatezza. Spesso anche se su un soggetto ci sono più segnalazioni si fa finta di nulla. Certo bisogna conoscere prima di valutare. Tuttavia la storia insegna che non bisogna mai mettersi contro i poteri forti. La dinamica tuttavia è sempre un interesse privato in atti di ufficio. Nel programma europeo anticorruzione si è introdotto il sistema della rotazione dei dirigenti. Ci vuole certamente la autonoma percezione del giusto atteggiamento da seguire che deve rispecchiare i criteri di imparzialità e di correttezza. Ognuno dovrebbe uscire dalla propria etica individuale. Il responsabile della anticorruzione ha sempre tuttavia un difficile ruolo, perché spesso fa parte del personale interno. Nel nostro paese tutto è complicato. Infatti si andrebbe incontro a tutta una serie di ritorsioni di varia natura. Ci sono stati casi di commessi, maestre, impiegati che hanno segnalato il caso di un collega che sottraeva oggetti del lavoro per scopi personali e sono stati trattati con indifferenza. I segnalatori hanno poi subito le ritorsioni e i dispetti del denunciato, che non solo è rimasto al suo posto ma è stato promosso visto gli appoggi di cui godeva. In Italia conviene essere sordi e ciechi per quieto vivere. Allora certe leggi vengono vanificate ancor prima di nascere.

 

Ester Eroli

 

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