Bimbe

Spesso ci sembra che nulla muti per quanto riguarda la sfera dell’infanzia. I giochi tradizionali ancora fanno da padroni.  Ci sono sempre gli orsi di pelusche, i trenini, i cavalli a dondolo, le trottole. In realtà è solo uno specchietto per le allodole. Non ci deve sfuggire minimamente la trasformazione che sta subendo anche l’infanzia. Se curiosiamo intorno scopriamo sconvolgenti verità.

Le bimbe sono sempre più complici delle madri, e si comportano da adulte. Parlano, pensano, gesticolano, si vestono come adulte. Portano le minigonne, lo smalto nelle unghie. Si vogliono fare ammirare anche a soli dieci anni. Cercano di destare la curiosità, l’interesse e cosa peggiore il desiderio di un uomo. Sono ragazzine irrequiete che contagiano anche gli altri membri della famiglia. Sono capaci di odiare i fratelli maschi, le amiche più belle di loro a cui fanno dispetti. Con le ragazzine brutte sono arroganti, poco gentili e offensive. Cercano volutamente di esercitare l’azione del proprio fascino. Sono ostinate, capricciose, volgari, disobbedienti. Si espongono agli sguardi degli uomini senza pudore. Nel loro cuore vorrebbero far perdere loro la testa.  Ostentano con forza la loro acerba bellezza ancora in boccio. Bruciano le tappe della loro crescita. Si ritengono intelligenti, superiori. Considerano le madri donne superate. Sono ragazzine che non vogliono mettere testa a posto, che considerano importante solo il divertimento.

Non pensano al loro futuro come moglie e madri, ma come amanti. Si propongono ogni volta con sfacciataggine. Alcune a dieci anni, già frustrate, si vendono come baby squillo. Il loro sorriso perfido scoraggia  e disorienta. Il loro atteggiamento di donne navigate disgusta. Sono bimbe che sembra sapere quello che  vogliono. Vogliono lusso, ricchezza, bellezza pura, viaggiare. Non sanno che vivere, come viaggiare, è un’arte faticosa al pari di quella per mantenersi fresche e belle.

Spesso risolvono le questioni con le rivali a suon di pugni e sberle come i loro colleghi maschi. Fanno a pugni con gli avversari magari incitate dalle madri.

Il dramma di queste bimbe è che sono cresciute magari fisicamente ma non intellettualmente. Non sanno che ogni tappa della vita va  vissuta pienamente. A dieci anni si dovrebbe ancora continuare a giocare, invece si gioca con i sentimenti, con il fuoco. Con il fuoco però a lungo andare ci si può bruciare.

Non bisogna intervenire quando ormai è troppo tardi.

 

Ester Eroli

 

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